La parola d'ordine in questo caso è solo una: coraggio. Un'irlandese di County Wicklow che si cimenta con brani classici del repertorio italiano? Róisín Murphy l'ha fatto davvero.
"Dicono che ci sia una correlazione tra irlandesi e italiani per via della religione cattolica, i valori della famiglia e i politici corrotti (...)", spiega lei candidamente, e continua "per essere un popolo del Nord, gli irlandesi sono considerati gente di sangue caldo, e il temperamento focoso che ho ereditato da mio padre mi ha creato qualche problema a volte ma se, per dire, suono a Napoli, sento che la gente lo capisce e magari per questo mi apprezza pure". Del resto scegliere di interpretare due brani resi famosi dalla focosa Diva per eccellenza Mina la dice lunga.
Imbastito insieme al proprio compagno Sebastiano Properzi (una metà del duo Luca C & Brigante) "Mi senti" ha alle spalle un lavoro stratosferico. Felpati tocchi italo-disco e raffinatissimo synth-pop calzano a pennello con l'atmosfera generalmente nostalgica dei brani scelti, mentre una sana dose di minimalismo elettronico ci aggiorna al 2014 - andate a sentire cos'è successo alla gatta di Gino Paoli, a momenti sembra talmente ubriaca che fa fatica a salire sul tetto!
Il problema, a dire il vero un po' veniale, sta nella scelta della lingua. Róisín confessa di non saper parlare una parola d'italiano, e se per il resto del mondo il suo accento potrà risultare convincente - si sente che c'ha lavorato sodo - per noi italiani lo "strascico" è sempre troppo udibile, e a tratti distrae dall'ascolto. Nel tentativo di carpire la lingua, "Pensiero stupendo" viene intonata quasi come fosse una caricatura di Patty Pravo, "Ancora tu" di Battisti a momenti si perde su qualche accento posto nella sillaba sbagliata, ma Róisín ci mette comunque l'anima, e musicalmente si tratta pur sempre di versioni originali per il loro pathos minimalista (qualcuno ricorda "Se telefonando" rifatta dai Delta V?). Il pezzo migliore è l'inedito "In sintesi", che in effetti ha il testo più semplice di tutti (ma assolutamente non banale), ed è sorretto da un irresisitibile ritmo disco e da lucidissime sferzate sintetiche.
Di certo il passato pesa - dalla gloriosa carriera coi Moloko ai due superlativi album solisti "Ruby Blue" e "Overpowered" - ma dopo tanta latitanza (una pubblicazione a nome suo mancava dal 2007) non ci possiamo lamentare. Róisín Murphy rimane una delle pochissime popstar capaci di mettere d'accordo sia il pubblico indie che quello mainstream, le frange gay, gli irriducibili synth-popper ed i tunzettari più infoiati. "Mi senti" ce la riconsegna viva e vegeta, vocalmente in forma smagliante e sempre attentissima alle mutazioni del suo sound - cosa non da poco per una che bazzica nella musica elettronica da quasi 20 anni. Con frenesia ormai alle stelle, aspettiamo il nuovo album (in inglese).
24/05/2014