Benjamin Clementine

At Least For Now

2015 (Behind)
poetry soul, soul-step

Un corpo nudo, turgido. Una figura scura si cela dietro un cappotto cammello. Il viso è sensibilmente scavato, incredibilmente magro per un rappresentante dell'ebano. E poi la voce. La voce e l'eleganza, la cultura e l'arte rappresentano la narrazione di un presente che è già futuro, il principio di una carriera potenzialmente ricca di riconoscimenti.
Benjamin Clementine è l'artista, colui capace di lavorare sulle sensazioni, con le emozioni e in grado di trasmetterle nell'esordio "At Least For Now" per Behind Records, etichetta francese, di Parigi.

L'Inghilterra prima e la Francia poi. La nascita a nord di Londra e poi Parigi, la "Notturna" Parigi che ascoltiamo nelle note dolci di pianoforte, come un risveglio di Erik Satie ("London") oppure in quelli schizofrenici del Clementine-Piaf ("Adios") e ancora nei sentimenti di vendetta, servita caminando s'un tappeto di archi e sbuffi, prima di aprire l'appagante trionfo cantato ("Nemesis").
Hegarty in controluce ("People And I"), la poesia di Cohen e dei romantici inglesi nella filigrana delle canzoni del talento di colore, con l'accento idealista di Chopin ("Quiver A Little"), un'eccellenza che nasce dalla regola, l'esercizio, l'ossessione che diventa intuito, estro creativo ("Condolence").

Clementine è il romanticismo impulsivo del XXI secolo, la frenesia dei nervi tesi sulle corde del pianoforte; carico di espressionismo compositivo ed emotivo, il musicista classe 1988 offre l'onestà dell'autodidatta ("Then I Heard A Bachelor's Cry") unita alla ricerca ossessiva della coerenza, nella musica e nelle parole ("Winston Churchill's Boy"). La poesia, l'importanza delle parole, doni preziosi nell'epoca dell'ultra-velocità: occorre rallentare allora e ascoltare, leggere, pensare, con la fatica che ne consegue.

"At Least For Now" è un patchwork di due Ep, con inediti a improvvisare. La costruzione funziona, le tracce convivono, prese singolarmente ovvero in sequenza casuale ("Gone").
E' il tempo di chiudere gli occhi e vivere la consapevolezza dei sensi: in "Cornerstone" si ascolta l'essenza dell'opera prima di Benjamin Clementine, il tenore dalla voce tenebrosa e dallo spirito cristallino.
Vivetelo, almeno per ora.

01/01/2015

Tracklist

  1. Winston Churchill's Boy
  2. Then I Heard A Bachelor's Cry
  3. London
  4. Adios
  5. St-Clementine-On-Tea-And-Crossaints
  6. Nemesis
  7. The People And I
  8. Condolence
  9. Cornerstone
  10. Quiver A Little
  11. Gone


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