Hop Along

Painted Shut

2015 (Saddle Creek)
alt-rock, power-pop

Chiaro: i Novanta sono tornati. Il “disco dell’anno” per acclamazione, “Carrie & Lowell” di Sufjan Stevens, potrebbe essere confuso per una raccolta postuma di b-side di Elliott Smith, non fosse per il filtro di Thomas Bartlett. Il nome più caldo a girare sulla bocca di tutti è quello di una sarcastica e molto consapevole revivalista, Courtney Barnett.
Ma quanti dischi, finora, hanno saputo far rizzare i peli sulle braccia a chi è stato adolescente ormai quindici-vent’anni fa, facendoli sentire come di fronte a una carrellata di pezzi su Mtv, pieni di sobborghi americani e ragazzi annoiati (“Buddy In The Parade”)?

Il nome da segnarsi è quello di Frances Quinlan, che conquista da subito con le sue interpretazioni in cui sa controllare e misurare ruvidità ed espressività, tra accessi pop-core (“Waitress”) ed evoluzioni di power-pop chitarroso (“Poweful Man”), mostrando un carisma innato anche nei brani solisti, dai quali nacque il progetto Hop Along (“Happy To See Me”).
Decisamente più pop ma senza mai cedere nella scrittura e nel tiro (gli Oh No Oh My di “I Saw My Twin”, il groove kinselliano di “Horseshoe Crabs”, l’arrangiamento in punta di plettro e l’assolone da lacrimuccia di “Sister Cities”, pezzo centrale del disco), anche grazie alla produzione di John Agnello, “Painted Shut” rappresenta un nuovo punto di riferimento per la generazione uscita dai Novanta e dall’emo (i DCFC prima maniera di “The Knock”).

Finirà mai, l’adolescenza? Forse no, ma con “Painted Shut” si tratta di una confusione mirabile - la via per non dimenticare, la via per continuare a entusiasmarsi, passa anche attraverso le scariche biochimiche provocate da questo disco.

19/05/2015

Tracklist

  1. The Knock
  2. Buddy In The Parade
  3. Horseshoe Crabs
  4. Waitress
  5. Happy To See Me
  6. Texas Funeral
  7. Powerful Man
  8. I Saw My Twin
  9. Well-dressed
  10. Sister Cities

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