Meg Baird

Don't Weigh Down The Light

2015 (Drag City)
alt-folk, psych-folk

Con un disco che rischia seriamente di farsi confondere con un altro ben più conosciuto, Meg Baird giunge al terzo disco solista con non poche aspettative, dopo la vena irresistibile di “Seasons On Earth”. “Don’t Weigh Down The Light” è il risultato del trasferimento di Meg da Philadelphia a San Francisco e la (ri)costruzione di un nuovo team di musicisti e collaboratori, il cui apporto è sensibile in questo nuovo lavoro, meno fondato sull’inconfondibile, magica voce della cantautrice americana e sul suo fingerpicking.

Non che non siano più la spina dorsale della musica della Baird, ma certo la scrittura non brilla come in precedenza, e così la soccorrono arrangiamenti pieni, sovrapposizioni psych-folk che accompagnano gli alati solfeggi della Nostra (“Good Directions”), oppure accennate voci di slide (la lunga “I Don’t Mind”, che ricorda l’affine Sharron Kraus).
Brani più gotici e atmosferici fanno dimenticare il tono luminoso, solare di “Seasons On Earth” (“Stars Unwinding”), azzeccando però lo spirito Perhacs-iano di “Past Houses”.

Anche buone intuizioni chitarristiche, come quelle di “Back To You”, si spengono un po’ in assenza di ispirazione melodica, appoggiate a triti refràin Baird-iani. Lo stesso singolo di lancio, “Counterfeiters”, è una canzone ampiamente confondibile nel repertorio medio di Meg, una sorta di sua rappresentazione “grigia”. Da una come lei ci si aspetta decisamente di più.

20/06/2015

Tracklist

  1. Counterfeiters
  2. I Don’t Mind
  3. Mosquito Hawks
  4. Back To You
  5. Past Houses
  6. Leaving Song
  7. Stars Unwinding
  8. Good Directions
  9. Don’t Weigh Down the Light
  10. Even the Walls Don’t Want You To Go
  11. Past Houses (Reprise)

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