Other Lives

Rituals

2015 (Tbd)
alt-pop, chamber-pop

Per chi segue gli Other Lives, un disco come “Rituals” non arriva inaspettato: la traiettoria della band, fin dall’esordio coi Kunek, prevedeva una sempre maggiore concentrazione sulla “sperimentazione” e sulle sonorità a scapito della scrittura. L’equilibrio era retto fino allo scorso “Tamer Animals”, ma, allorché la band saliva nella popolarità, anche a seguito del tour di supporto ai Radiohead (che hanno molto influenzato la loro ultima evoluzione), si intuiva che non sarebbero più tornati indietro.
Dopo l’Ep “Mind The Gap” si era ben capito dove sarebbero andati a parare Jesse Tabish e compagni, ed ecco “Reconfiguration”, il singolo di lancio, presentarsi in tutto la sua aridità “concettuale” e una ineluttabile povertà sostanziale, con una scrittura sbocconcellata dai resti di “Tamer Animals” e qualche sonorità robotico-aliena di puro contorno.

Inerte, esangue suona anche “Easy Way Out”, in cui la loro epica interiore si sviluppa meccanicamente, senza gli slanci che li avevano da sempre caratterizzati. Nel lungo sviluppo del disco (quattorddici brani per circa cinquanta minuti di musica) c’è spazio per un po’ di tutto, e senza dubbio l’ascoltatore casuale potrà godere della suggestiva scenografia gothic-western di “Need A Line”, degli sfarfallii elettronici di “Pattern” (che ricordano più che altro una versione “interrotta” degli ultimi Coldplay), degli arrangiamenti cameristici ansiogeni di “New Fog”.

La cosa più ardua rimane decisamente trovare un’anima al di sotto delle composizioni di “Ritual”, per ora solo delirio astrattamente solipsistico: un ritorno alle origini come “English Summer” fa capire, comunque, che niente è perduto.

10/05/2015

Tracklist

  1. Fair Weather
  2. Pattern
  3. Reconfiguration
  4. Easy Way Out
  5. Beat Primal
  6. New Fog
  7. 2 Pyramids
  8. Need A Line
  9. English Summer
  10. Untitled
  11. No Trouble
  12. For The Last
  13. It’s Not Mag
  14. Ritual

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