Keith Rowe

The Room Extended

2016 (Erstwhile)
improvvisazione elettroacustica

Live and invent. I have tried. I must have tried. Invent. It is not the word. Neither is to live. No matter. I have tried. [...] I say living without knowing what it is. I tried to live without knowing what I was trying. Perhaps I have lived afterall, without knowing.
(Samuel Beckett, "Malone Dies")

“Invenzione” designa di solito qualcosa di compiuto, diverso e tendenzialmente migliore rispetto ai suoi predecessori. La storia, l’arte – e ancor meno la musica – non premiano chi procede per tentativi, a meno che non raggiunga un risultato concreto e tangibile.
Circa dieci anni fa Keith Rowe firmava il primo lavoro solista nel catalogo Erstwhile: “The Room” è la metafora perfetta di una ricerca sedentaria, che ammette i confini spaziali e demolisce quelli espressivi; uno spazio-tempo immobile dove è possibile lasciare soltanto segni sottili e impermanenti, o intercettare ciò che ne proviene al di fuori del proprio agire.

A cinquant’anni dall’esperienza pionieristica AMM, oggi i suoi accoliti appaiono più che mai come sovrani di una terra di nessuno, strenuamente impegnati in gesti artistici sempre più assoluti e intransigenti. Nello specifico, più che all’ormai lontano antecedente, “The Room Extended” fa tacitamente eco al monolitico oggetto non-musicaleenough still not to know” (2015, Sofa), terza radicale sessione in studio di Rowe col pianista John Tilbury. Quattro cd per altrettante ore prossime all’inazione, dove anzi la presenza umana viene quasi del tutto occultata.

La “stanza” originaria era un’area isolata d’inquieta meditazione elettroacustica, a suo modo la teca ideale per la chitarra preparata dello sperimentatore britannico. La qui presente estensione fa riferimento alla sola durata, dato lo scenario ancor più ermetico e claustrofobico, come un angusto palcoscenico a luci spente e senza interpreti.
Le pareti stesse, si direbbe, emanano reminiscenze e telegrammi interrotti provenienti da un altrove remoto: una romitelliana “Dead City Radio” che a più riprese, nel mezzo di lunghissime interferenze elettroacustiche, trasmette stralci di opere classiche in bassa definizione (arie, sinfonie, oratori); su tutte il preludio al “Tristano e Isotta” di Wagner, requiem putativo dell’età romantica, da questa prospettiva quasi il rimando ancestrale a un codice espressivo perduto nel tempo.

È davvero impossibile non avvertire la minaccia di una fine imminente e improvvisa, proprio a motivo della presenza inusuale di frammenti melodici accostati all’anti-linguaggio di una chitarra distesa orizzontalmente, espediente pluridecennale per costringersi a “dimenticare” la grammatica musicale e a operare in superficie, seguendo una gestualità minima e istintiva, a contatto diretto col suono analogico vivo e puro (in ciò David Toop ha colto un legame diretto con l’action painting di Jackson Pollock, peraltro quasi coevo). Ne costituisce la riconferma il contrasto assoluto del funereo artwork, null’altro che la radiografia del cervello di Rowe, qualche tempo prima che gli venisse diagnosticato il morbo di Parkinson. Negli ultimi minuti, un gelido fischio continuo sembra presagire proprio quello dell'encefalogramma piatto, smosso appena da uno scricchiolìo di corde che suona come un arrendevole addio, circondato dall'ombra delle altre musiche che si allontanano malinconicamente.

Registrato a cavallo di tre anni, da metà 2013 a metà 2016, “The Room Extended” è un diario di percetti aleatori confluiti in una visione totalizzante al confine estremo tra memoria e oblio, tra la musica e il suo inconoscibile contrario, la persistente utopia di un silenzio definitivo che (per fortuna?) mai riesce a verificarsi. Secondo criteri diametralmente opposti a quelli del tardo Ottocento, si potrebbe arditamente indicare come Gesamtkunstwerk dell’improvvisazione contemporanea.

I have spoken softly, gone my ways softly, all my days, as behoves one who has nothing to say, nowhere to go, and so nothing to gain by being seen or heard.

28/12/2016

Tracklist

Cd 1 - (untitled)
Cd 2 - (untitled)
Cd 3 - (untitled)
Cd 4 - (untitled)