Dopo l'esperienza con i 24 Grana, conclusasi del 2013, Francesco Di Bella si fa avanti con un nuovo percorso totalmente da solista e pubblica il suo primo album dal nome "Nuova Gianturco, il cui singolo "Tre Nummarielle" è stato già dichiarato vincitore del Premio Lunezia 2016 a La Spezia.
Per poter andare oltre un ascolto fatto di sole impressioni occorre, tuttavia, chiarire due premesse. La prima è senz'altro inerente al quartiere napoletano che Di Bella esamina nel suo debutto da solista, ovvero Gianturco, corrispondente alla zona industriale di Napoli, tagliata proprio dall'asse viario di via Emanuele Gianturco.
L'area urbana, come molte altre della metropoli partenopea, ha una sua storia caratteristica che ha finito per strutturare una subcultura unica di quel territorio e dei suoi abitanti. Gianturco, sede storica di immensi stabilimenti industriali del settore petrolchimico e metallurgico, è diventata dalla seconda metà del XX secolo ad oggi uno dei quartieri partenopei maggiormente soggetti a fenomeni di microcriminalità organizzata, ghettizzazione di minoranze etniche e degrado sociale, ma, nel contempo, dal 1991 divenne la sede di uno dei più importanti centri sociali italiani: l'Officina 99, capannone in stato di abbandono sito al numero 101 di Via Gianturco, che fu occupato dal movimento universitario "Pantera", esiliato in quegli anni dalla loro sede presso l'Università di Napoli. Lo stabile occupato divenne in breve tempo una culla culturale gravida di idee e di attivismo, facendo da liquido amniotico per due fondamentali formazioni campane, i 99 Posse e i 24 Grana.
La seconda premessa riguarda proprio questi ultimi, i 24 Grana, che si unirono per la prima volta nel 1995 sotto la guida di Francesco Di Bella, accompagnato da Armando Cotugno, Renato Minale e Giuseppe Fontanella, per realizzare l'inedito "Regina", incluso nella raccolta "Napoli Sound System". Da quel momento, la formazione produsse sei album in studio, accarezzando suoni eterogenei, dal post-punk al reggae fino al dub, e spingendosi verso sperimentazioni mai banali, tanto da interessare nel 2010 Steve Albini, che parteciperà alla realizzazione del disco "La stessa barca", l'ultimo della band.
Con questo background, la scelta di Francesco Di Bella di allontanarsi dai 24 Grana in virtù di un percorso da solista ha sostanzialmente staccato la spina alla formazione, che dal suo abbandono si scioglie. "Nuova Gianturco" è il primo lavoro inedito dell'ex-frontman, scritto e realizzato con il costante supporto di Daniele Sinigallia, arrangiatore e produttore che dagli anni Duemila ha affiancato artisti italiani del calibro di Tiromancino, Niccolò Fabi e Luca Carboni. Sinigallia e Di Bella si conoscono durante la realizzazione di "Ghostwriters" dei 24 Grana, e collaborano durante la prima escursione da solista di Di Bella, dal titolo "Francesco Di Bella and Ballads Cafè" (una raccolta di live).
"Nuova Gianturco" non è un vero disco solista e solipsista, come capita spesso per molti songwriter, ma è piuttosto una vasta jam session di musicisti particolarmente raffinata; Di Bella, infatti, si avvale di grandi nomi del panorama nazionale e oltre.
Dopo l'apertura incalzante della title track, sopraggiunge il ritmo roots di "Aziz", monologo immaginario di un migrante cantato con i 99 Posse, che ammicca proprio alla condizione transculturale della vita a Gianturco.
L'uso del dialetto è presente già dai primi testi, ma non si impone mai, restando una parentesi poetica conservata solo per terminologie tipiche partenopee e per certi versi, come accade per il singolo "Tre Nummarielle", melanconica ballad che allude ai sogni e alle aspirazioni della giovane coppia napoletana di periferia, costretta a sperare nella vincita di un terno al lotto per una vita migliore. Con "Progetto" Di Bella riprende la tematica delle ambizioni d'amore di periferia, ma con il supporto di un Neffa dopotutto poco incisivo, una pecca, data l'esperienza del cantautore pop passato per i Negazione e per i Sangue Misto.
Irrompe, invece, l'andamento narrativo e intimo del disco con la trascinante e vagamente noise "Blues napoletano", un sound potente tirato da un gioco di percussione, chitarra e basso particolarmente azzeccato, forse dovuto alla sorprendente presenza di Joe Lally direttamente dai Fugazi tra i collaboratori al disco.
A chiudere l'album "Brigante se more", cover folk di Di Bella come tributo ai Musicanova di Eugenio Bennato e Carlo D'Angiò, e "Guardate fore", che con una chitarra acustica e degli echi elettronici, accompagna l'ascoltatore a "Uscire da casa" e "Guardare fore", invito esplicito all'azione e all'attivismo che ha da sempre contraddistinto l'Officina 99.
Volendo tirare le somme, "Nuova Gianturco" è un disco fatto di suoni complessi, ma non eccessivamente sperimentali (si sentono le incursioni melodiche di Daniele Sinigallia in tracce come "Non ho più tempo" e "'Na bella vita"). Le liriche colpiscono e rievocano immagini nell'ascoltatore che conosce gli scenari di cui si parla nelle canzoni, ma tendono a ripetersi in certi tratti e a fermarsi alla superficie, mantenendo un politically correct che i 24 Grana hanno sempre frantumato volentieri.
Tra voglia di trovare una propria identità e qualche passo falso, Francesco Di Bella pubblica un debutto da solista di indubbia qualità sonora che merita più di un ascolto, ma latita ancora di una propria identità di contenuto, capace di superare ciò che è stato già raccontato.
14/11/2016