Graham Lambkin

Community

2016 (Erstwhile / Kye)
sound collage, field recording, experimental

Specialmente in ambito cinematografico, lo stretto legame tra documentazione e narrazione è sempre esistito e nei decenni ha fatto sì che piccoli e grandi spaccati di vita vissuta, fatti storici e analisi scientifiche divenissero soggetto e oggetto principale dell’opera filmica, superandone così l’originaria funzione d’intrattenimento per le masse.
Con la musica il discorso si fa assai più complesso e l’attrattiva del pubblico sembra procedere in senso inversamente proporzionale. Si tratta, per chi crea come per chi ascolta, di un esercizio di “lettura” della realtà che richiede un’attenzione tutta particolare nel collezionare e tenere uniti i diversi stimoli che popolano lo spazio acustico – a volte in modo sparuto e microscopico, altre intercettando la frazione più prossima di un caos inestricabile.

Per un’etichetta intransigente come Erstwhile, da oltre quindici anni, quest’ultima costituisce l’unica modalità di ascolto possibile, che si tratti di registrazioni naturalistiche o di soli input artificiali. A più riprese, da solista o in collaborazione, Graham Lambkin ha convintamente inseguito un percorso di sensibile (nell’accezione sentimentale) alterazione del mondo esteriore, proiettato selettivamente in un corpus sonoro dal fascino sottile e ipnotico. Dopo il sinistro minimalismo compositivo di “Schwarze Riesenfalter” in duo con Michael Pisaro, tra i guru della cerchia Wandelweiser, il doppio “Community” (o singolo Lp su Kye Records) si riavvicina a una forma di patchwork che accoglie field recordings, improvvisazione elettroacustica e stralci di poesia recitata.

Aggregando queste diverse fonti, Lambkin non pare sottrarle al loro contesto per ricollocarle a piacimento, laddove ne plasma piuttosto una libera sintesi con l’obiettivo di assemblare uno spazio del tutto immaginario ma familiare, entro il quale lo sciacquìo del mare si mescola a toni puri e sussulti elettroacustici (“The Saver”), violini bucolici (“Spectrums”), armoniche sbarazzine (“The Harmocia”) e un violoncello che, come di rimando alle parole pronunciate da Graham, intona la melodia popolare scozzese "My Bonnie Lies Over The Ocean".

Personalities may not show themselves on the first or on the second meeting: will eventually bloom, perhaps in the back of a taxi cab passing through town, perharps on an airplane 10.000 miles over the ocean.

La vita si intrude nel processo creativo assumendo i contrasti netti di un collage alla Kurt Schwitters (palese il rimando della copertina), artificio che ristabilisce la coesistenza dei simili come degli opposti, carattere intrinseco dell’esperienza sensibile. Ma se il primo cd è l’opera vera e propria, presentata in tutta la sua elaboratezza, il lungo “bonus” del secondo appare come una nota a margine che sfiora la superficie della quotidianità: come nelle “Photographs” compilate assieme a Jason Lescalleet, l’evento immediato e la memoria dei sensi, oltre ad avere lo stesso valore, divengono quasi indistinguibili.

Lo stesso Lambkin, d’altronde, considera l’album come uno studio sullo spazio occupato dal singolo nella comunità più che sulla stessa, che pure influisce sul nostro modo di guardare e ascoltare il mondo, àltera la nostra percezione con suoni che non pertengono al nostro raggio d’azione.
Tra varie chiavi di lettura, “Community” potrebbe essere un’opera sulla creazione d’arte ben prima che essa si manifesti, quando ancora affolla i pensieri come materia informe e sembra impossibile che riesca a trovare uno sbocco composito. Però esiste, si agita nel più remoto sentire e attende il suo momento, se mai arriverà.

15/11/2016

Tracklist

Cd 1

  1. Community
  2. For Your Boy King
  3. Robin Frog (Yuk Yo)
  4. Spectrums
  5. Rib Glass
  6. The Saver
  7. The Harmocia
  8. The Personality


Cd 2

  1. I vs. Air (Austin-Stuttgart-Turku)