Pinkshinyultrablast

Grandfeathered

2016 (Club AC30)
shoegaze, psych-pop
6.5

Sull’onda del quarto d’ora di celebrità conseguente all’uscita del debutto “Everything Else Matters” (2015), i giovani shoegazer di Pietroburgo Pinkshinyultrablast battono un chiodo ancora caldo con il seguito “Grandfeathered”. Il loro specifico artistico non è il massimo dell’originalità, e nondimeno è ancora tutto personale, ben distante da logiche discografiche di hype e new sensation.

“Initial” è emblematica non solo per il titolo ma anche per il suo gioco electro-techno, da cui potrebbe scaturire persino una seconda carriera. Il grosso dell’album è comunque dato da piccoli tour-de-force di vocalizzi femminili, distorsioni acute, contrappunti e ritmi contorti. Molti brani sono motivetti paradisiaci contesi e sballottati tra i loro consueti strappi rumoristici, laddove poi queste due dimensioni s’incontrano rafforzandosi a vicenda.

Così “I Catch You Napping”, “Comet Marbles” (con un canticchiare madrigalesco), “Kiddy Pool Dreams” (dallo spirito frenetico, se non punk, e un’ipnosi elettronica), trovano picchi ritmici e psichedelici nei controtempi quasi-samba di “The Cherry Pit” e della title track. La più avventurosa, almeno stilisticamente parlando, è comunque “Glow Vastly”, una chirurgia estetica tra prog-metal e noise-pop, sempre sostenuta dal loro incendiario ardore giovanile.

Un disco di distinte spremiture del verbo shoegaze, mosso da un’ossessiva ripetizione della medesima ricetta. Implica anche limiti che non soddisfano appieno, e soprattutto non incappano in un vero brano-guida; sufficiente, comunque, a crogiolarsi in un lago di miele a temperatura lavica. Autoprodotto, edito per l’ormai storica londinese Club AC30, e anche autodefinito (thunder-pop).

26/02/2016

Tracklist

  1. Initial
  2. Glow Vastly
  3. I Catch You Napping
  4. Kiddy Pool Dreams
  5. Comet Marbles
  6. The Cherry Pit
  7. Molkky
  8. Grandfeathered

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