Chelsea Wolfe

Hiss Spun

2017 (Sargent House)
dark, gothic-rock, doom-metal

Chelsea Wolfe torna con un album che è il degno successore del precedente "Abyss" del 2015. "Hiss Spun", in uscita per Sargent House, si avvale della collaborazione di vari ospiti, tra cui Troy Van Leeuwen, chitarrista dei Queens Of The Stone Age e Aaron Turner degli Old Man Gloom. Come ha dichiarato l'artista: "Ho voluto scrivere una sorta di musica escapista, canzoni che fossero incentrate sull'essere in sintonia col proprio corpo e sentirsi liberi".
Qui la Wolfe mette in scena un'impronta sonora ed estetica ben riconoscibile e diretta. Se in "Abyss" aveva realizzato un viaggio tra paralisi notturne e allucinazioni ipnagogiche, in "Hiss Spun" è il momento della veglia, di un destarsi consapevole delle proprie possibilità.
Musicalmente, il nuovo lavoro prosegue sulla scia del precedente, in un funereo impasto tra doom e drone metal ma con una sensibilità gotica da apocalyptic-folk post-Swans. Un po' meno tensivo e incisivo di "Abyss", "Hiss Spun" continua la sua parabola dark, tra raffinatezze stilistiche e aperture verso una nuova alba che scivola via, dietro pesanti tende nere.

"16 Psyche" mostra ispirate derive sludge mentre si narra di demoni interiori, mai del tutto domati ("Let me wrap you up in these thighs/ It gets me out of my head again"). Emerge con forza, tra momenti claustrofobici e sospiri angoscianti, la voglia di reagire alle avversità del presente e ai propri fantasmi personali: qui l'esibizione del dolore diventa una catarsi e potenzialmente una via di fuga.
Il fatto di essere registrato da Kurt Ballou (anche chitarrista dei Converge) a Salem, in Massachusetts, probabilmente ha contribuito a spostare l'asse del lavoro verso un versante ancor più post-metal: si ascolti, ad esempio, oltre al brano d'apertura "Spun" con i riff taglienti di Troy Van Leeuwen, l'ottima "Vex" che si avvale della voce growl del frontman dei Sumac (ex-Isis) Aaron Turner.
"The Culling", dopo l'intro post-industrial di "Strain", è un affascinante brano atmosferico che monta progressivamente su distorsioni alla "Iron Moon". Come "16 Psyche", anche questa canzone ci racconta di relazioni finite molto male ("I am depleted by love").

L'artista americana si dimostra sempre abile nel giostrare sull'alternanza tra introspettivi momenti gloomy ed esplosioni rumoriste, come avviene in "Twin Fawn", o nell'indugiare in episodi densi di visioni apocalittiche, ad esempio in "Offering" dove ci narra: "A thousand lives lived in circles, a planet burning at the seams/ Skeletal sand as a lesson, that became an offering".
Quando la Wolfe imbraccia la chitarra acustica in "Two Spirit" ci troviamo circondati dai fantasmi gotici di "Pain Is Beauty", navigando a vista tra folk e atmosfere darkwave. Qui può tornare alla mente, ma solo per un attimo, anche il sodalizio di vecchia data con l'anima nera di King Dude. Degna di nota è la chiusura con la sorprendente "Scrape", brano degno di una PJ Harvey convertita al gothic-rock.

"Hiss Spun" è l'ennesima conferma che l'oscurità ha la sua regina e se quest'ultimo album non raggiunge (per poco) le vette di disperazione presenti in "Abyss", sicuramente riuscirà a spezzarvi il cuore in mille pezzi.

16/09/2017

Tracklist

  1. Spun
  2. 16 Psyche
  3. Vex
  4. Strain
  5. The Culling
  6. Particle Flux
  7. Twin Fawn
  8. Offering
  9. Static Hum
  10. Welt
  11. Two Spirit
  12. Scrap


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