Il fiume come forma simbolica di un attraversamento emozionale di tempo e spazio, un percorso cangiante virato verso un "cuore di tenebra" in cui affluiscono canali intrecciati come arterie umane: tutto questo è "Tiliaventum". Il nuovo album di Deison e Mingle, nato e cresciuto da un progetto ideato da Sandra Tonizzo, è un ritratto di un ecosistema fluviale complesso, il Tagliamento, attraverso lenti che si sono abbeverate a fonti dark-ambient e post-industrial.
I due musicisti, reduci dalla fine della loro trilogia, qui navigano in percorsi altrettanto oscuri e personali, coadiuvati da compagni di viaggio che li aiutano a tratteggiare le forme sonore di un'entità viva e pulsante come lo è il fiume del Friuli-Venezia Giulia. Sfuggendo ogni intento meramente documentaristico, "Tiliaventum" vuole suggerire immagini, storie e parole che restituiscano la complessità di un ecosistema ramificato nel tempo, modificato dall'Uomo ma che, alla stesso tempo, resiste all'intervento umano in quanto forma naturale di "alterità irriducibile". Il fiume come diagramma sonoro ed emozionale è capace di assorbire e restituire corpi estranei e i residui del tempo passato come, ad esempio, le tracce del terremoto che ha devastato il Friuli negli anni Settanta.
Qui si spazia tra le stratificazioni drone-ambient della multiforme "Arteria" e il delicato incedere di "Tiliment", che un po' ricorda un certo ambient scandinavo stile Northern Electronics (Varg), oltre che certe uscite dei primi anni Zero, targate Raster-Noton. Il viaggio psico-geografico non disdegna momenti intimisti tratteggiati dalle tastiere di Mingle e dai nastri manipolati da Deison, come avviene in "Agane" o "Grave", o con episodi in cui complesse e non banali ritmiche post-industriali prendono il sopravvento, come su "La Piena", per poi defluire verso profondità ctonie in "Sotterraneo" e in "Pietra Viva".
"21:00:22" è un episodio ispirato a dei rifiuti che si trovano sul greto che i musicisti immaginano provenire dai resti del terremoto. Il brano rievoca un po' le sonorità dub-dark ambient del progetto Nerva (lo stesso Mingle coadiuvato da Andrea Bellucci) oltre ad alcuni episodi particolarmente riusciti e a fuoco della trilogia di Deison e Mingle. "Savalon" e "Nel tuo Letto", invece, oscillano entrambe tra l'etereo e l'apertura verso la melodia e sprazzi di luce tra gli alberi che possiamo intravedere anche a pelo d'acqua.
Una gradita sorpresa è la voce di Anna Comand in "Ajar e aghe" per un brano ambient-folk ispirato (come "Agane") agli spiriti che abitano il fiume.
Molti gli ospiti e i collaboratori dell'album. Le note che accompagnano il disco recitano:
"un pugno di ghiaia di Tony Longheu (Yton) e Lorelei Facile su "Tiliment"
colpi e battiti di Matteo Dainese (Il Cane) su "La Piena"
onde dall'altra riva di all my faith lost... su "Grave" manciate di sassi di Alberto Novello (JesterN); rami e foglie di Maba (Len) su "21:00:12"
elettronica fangosa di The Haunting Green; corde vocali di Anna; plettro, claps e corde storte di xoX su "Ajar e aghe" (testo di Anna Comand)".
"Tiliaventum" esce in cd per Final Muzik in un'elegante confezione che si avvale dei bei disegni di Giulia Spanghero e, al suo interno, contiene anche un piccolo sasso prelevato dalle rive del Tagliamento. L'album presenta un ricco booklet con foto di Deison e Tonizzo. Le parole di quest'ultima accompagnano degnamente il lavoro e ne fanno attivamente parte, capaci come sono di evocare l'essenza di un fiume che qui diviene anche un habitat dell'anima.
08/09/2017