Nerva è l’album di debutto di un nuovo progetto che vede la collaborazione tra Andrea Bellucci (Red Sector A e Subterranean Source) e Andrea Gastaldello (Mingle). Il cd omonimo esce per Final Muzik, in edizione limitata a 300 copie, masterizzato da Eraldo “Sigillum S” Bernocchi e impreziosito da un ottimo artwork a firma Deison.
Come per l’album di TempleZone, "Neosphera", anch’esso uscito recentemente per Final Muzik, anche qui troviamo abbondanti riferimenti ai Clock Dva più cyberpunk, oltre alla voglia di osare e andare oltre certi riferimenti, pur ben presenti, a un’elettronica post-industriale virata verso l’ambient più cupa. Si ascolti, a riguardo, il brano d’apertura “Landed”.
Nerva non rinuncia a un confronto con una certa ricerca che, a partire dagli anni Novanta, forse è più legata al versante mitteleuropeo di label come Mille Plateaux o alla Raster-Norton degli anni Zero, che a quello Idm inglese. “Deekay” e “Divided Mind” sono abbastanza esemplificative a riguardo. Anche un brano come “Yas Grid” dimostra la buona padronanza della materia, strizzando l’occhio a una certa elettronica “illbient” che oggi sta tornando in auge.
Il nome Nerva non fa riferimento all’Imperatore romano, ma è l’acronimo di “Nuclear Engine for Rocket Vehicle Application”, un progetto della Nasa attivo durante gli anni Sessanta. Il viaggio interstellare che ci propongono Bellucci e Gastaldello è emozionante e denso di rimandi, anche grazie a un suono ben stratificato e curato sin nei minimi dettagli.
Ritmiche che rallentano il beat in chiave melanconica e minimale ci conducono in territori sconosciuti, in cui galleggiare liberamente a gravità zero. La traccia finale lunga dieci minuti, “Obscura Thule”, rimanda nel titolo al celebre mito degli Iperborei, ma sembra echeggiare anche un certo dark-ambient scandinavo che rimane sottotraccia in tutto il lavoro.
Siamo di fronte all’esito di una collaborazione decisamente ben riuscita.
(18/02/2017)