E’ grazie alla sensibilità di Stephen Coates dei Real Tuesday Weld che si deve l’ottima reputazione al di fuori dei confini russi di Mikael Tariverdiev (1931-1996), un compositore apprezzato, fino a pochi anni fa, solo dai cultori del cinema e da una ristretta cerchia di appassionati di colonne sonore. Il musicista inglese girava per la Russia in cerca di cimeli sonori (in verità questa è un’altra interessante storia di cui prima o poi parleremo) quando, incrociando un brano dell’autore, si è sentito catturare dalla sua musica.
Con la collaborazione della prestigiosa etichetta Earth Recording e con l’aiuto della vedova del compositore, Vera Tariverdiev, Coates ha pubblicato un triplo album antologico “Film Music” che ha reso nota al pubblico internazionale la grandeur delle numerose colonne sonore di Tariverdiev - salutato dalla critica nostrana come il Morricone sovietico. Proseguendo nella ricerca e nella valorizzazione della musica del compositore russo, Stephen Coates concentra l’attenzione sulla musica concepita per un film-tv in otto puntate del 1975, che valse all’autore anche un premio dell’Academy Award americana, evento al quale non fece seguito un'ulteriore divulgazione delle sue opere, a causa del clima da guerra fredda tra Usa e Russia che impedì a Mikael di poter lavorare fuori dai patri confini.
Uno sceneggiato televisivo sulla storia di una biologa marina è senz’altro originale e interessante, ancor di più lo è scoprire che la musica che fa da cornice a “Olga Sergeevna” è non solo affascinante, ma oltremodo lussuosa, raffinata. Musica classica e jazz sono la materia prima di una colonna sonora eclettica e altresì rigorosa nella sua delicata semplicità; piano, flauto, vibrafono, clavicembalo, percussioni spazzolate e una ricca sezione d'archi, nell’arco di ventisette frammenti sonori, offrono una variegata gamma di atmosfere sognanti e malinconicamente romantiche.
I brani si avvicendano citando autori classici come Vivaldi e Rachmaninov (“Faster Than Sound”, “Olga’s Melody”), la sensibilità di John Barry (“The Solitude Of The Boat”), la tenerezza di Francis Lai (“Nocturne”, “Sun In Rain”) o l’eclettismo delle colonne sonore italiane anni 70 (“Movement In Tempo Presto”, “Aria”). Spesso la musica di Tariverdiev intercetta tempi cadenzati di swing, bop e ragtime (“Harpsichord Rhythm”, “Reflection”), sfiorando l’apoteosi nelle eccellenti improvvisazioni per pianoforte (“Memory - Instrumental”, “Moscow Morning”).
Per coloro che hanno già apprezzato il box antologico, è utile sapere che nulla di quanto incluso in questa nuova pubblicazione fa parte del triplo “Film Music”, per chi invece non ha ancora conosciuto l’arte di Mikael Tariverdiev si consiglia di non attendere altro tempo e abbracciare con passione l’universo musicale di un artista che merita attenzione e rispetto.
22/02/2018