Questo "Blueprints" è stato annunciato ufficialmente e reso disponibile in prevendita l'8 dicembre 2016, accompagnato dal brano d'anteprima "Blister", ed è ora giunto a disposizione dei collezionisti e degli appassionati del gruppo dei Paesi Bassi. Trattasi, infatti, di una raccolta di inediti e demo provenienti dal periodo 2002-2006 dei Gathering, quello cioè corrispondente alle registrazioni dell'Ep "Black Light District" e degli album "Souvenirs" e "Home". L'uscita è di particolare interesse perché permette di tornare a sentire al microfono la storica cantante Anneke Van Giersbergen (che lasciò il gruppo nel 2007) per canzoni inedite.
Il formato scelto è quello del digipack in due cd, con una copertina disegnata da Gema Pérez. Il primo disco si incentra sulle registrazioni di "Home", del 2006, mentre il secondo su quelle di "Souvenirs", del 2003.
Gli inediti, cioè i pezzi "outtake", sono ovviamente al centro del mirino. Sono per la maggior parte brani melodici, in definitiva godibili, ma non tutti spiccano per davvero. Sono anche in larga parte strumentali, vuoi perché concepiti fin dall'inizio come interludi, vuoi perché non giudicati sufficientemente convincenti prima di abbozzare delle linee vocali da abbinarvi.
Il brano d'anteprima, "Blister", fa un po' eccezione, perché è in linea con le atmosfere evocative e melodiche di "Home", ondeggiando tra tenui melodie vocali, accordi ripetuti a generare un'atmosfera straniante di sottofondo e una sezione ritmica che si fa man mano più intensa. Non avrebbe sfigurato come singolo effettivo ed è effettivamente il migliore del lotto.
"Converted Shuffle" è uno strumentale che suona più come un intermezzo atmosferico, scandito soprattutto da un piacevole pianoforte e da effetti riverberati, allontanandosi quindi dall'intensità dell'altro inedito. Desta attenzione il trip-hop di "Inner Combat", un brano liquido, notturno, dove il tessuto elettronico di sfondo si mescola a riempimenti tastieristici ambient. Di tenore simile è "Oil", anche se con sfumature maggiormente ambient. Sarebbe stato interessante approfondire maggiormente le sonorità di questi brani.
È un po' meno incisiva "Mokaka", con un inizio intenso e spedito, che mescola strumentazione acustica e battito acustico, mentre Anneke canta nenie ripetute e stranianti; purtroppo, verso il finale tende a sembrare un po' monotona. C'è poi "The Intangible", con le sue divagazioni electro-ambient e una sezione ritmica che nuovamente mescola parti acustiche e battito elettronico, interessante seppur un po' ripetitiva.
Infine, i due brani più brevi, "Silent Hymn" e la conclusiva "Film Glass", sono tutto sommato trascurabili; la prima con ritmi drum&bass e Anneke Van Giersbergen che intona tenui nenie, la seconda con soli giri di tastiera elettronica che suonano un po' sprecati.
Anche fra le versioni demo delle canzoni effettivamente poi confluite negli album ci sono momenti che destano molto interesse. Ci sentiamo di segnalarne soprattutto alcuni. "Waking Hour" è presentata qui in una veste più psichedelica e rarefatta, che attraversa atmosfere da shoegazer e brevi momenti minimali. Non raggiunge il pathos della versione ufficiale, ma a modo suo catapulta in viaggi spaziali e onirici. Anche "Box" tende all'onirico, enfatizzando il suo lato più minimale, lasciando solo che le melodie cullanti tengano le redini del gioco, senza eccedere con gli inserti sonori.
Invece "Shortest Day" suona più indie-rock e lo-fi, con interessanti stratificazioni vocali di Anneke. Il risultato è sempre orecchiabile ma in una maniera più atmosferica. C'è poi, fra i momenti più riusciti, anche il trip-hop di "You Learn About It" (intitolata "Disarm") e "A Life All Mine" (senza il duetto con Garm), la prima più onirica e intimista, la seconda più cupa e notturna.
Qualche riserva sulla prima versione di "Debris": è molto electro, con chitarroni particolarmente abrasivi, linee vocali più soffuse e lievi, ma c'è una produzione davvero peggiore, che ne mina gli spunti (soprattutto la batteria suona "estranea" rispetto agli altri strumenti). Una nota particolare è per "Monsters (Rough mix)", che in realtà è molto simile alla versione presente su "Souvenirs". Anche se tecnicamente non è una demo, si nota poi soprattutto la jam finale "Out Of Breath", ovvero una suite strumentale suonata in sede live e costruita attorno al brano "We Just Stopped Breathing", che rimescola psichedelia, ambient, trip-hop e distorsioni noisy.
Le rimanenti versioni demo si lasciano ascoltare, ma nel complesso consigliamo questa release più ai fan del gruppo, soprattutto per alcuni degli inediti.
22/01/2017