Palmer Generator

Natura

2018 (Bloody Sound Fucktory/Brigadisco)
post-rock

Il trio familiare solo strumentale degli jesini Palmieri - Tommaso, Michele, Mattia (chitarra-basso-batteria) - Palmer Generator, dopo aver approcciato la musica totale in “Discipline” (2016), scopre la sua vera “natura” nel suo personale apice, “Natura”, finalmente una vera e propria suite di post-hardcore progressivo in quattro parti. Stavolta non si fanno prigionieri.

Si comincia con un clima dissonante, quasi-elettronico, e una danza sincopata ipnotica basata su un fraseggio per toni matematicamente staccati. Il ritmo si dissolve in una palude di suoni disgiunti per acquisire capacità di raga luciferino. E’ un’interessante sonata post-Don Caballero.
La musica lascia questo mondo per la prima volta nella seconda parte, per divenire folk astrale e poi involarsi in un razzo raga-rock alla Neu, che capitola nel trip allucinato di riverberi solenni della terza, la base per una giga irlandese di verace grandiosità. La quarta ricomincia con una sorta di fugato strumentale per chiudersi, infine, con un ultimo om di ringraziamento.

Acuta testimonianza del buon stato di salute del post-rock tricolore di fine anni 10, assieme a “Cabba” (2018) di URO, “Monrovia MMXVII” (2018) di Porno Teo Kolossal, “Praia” (2018) di Tristan Da Cunha, “Spostamento Verso Il Rosso” (2018) di Kirlian, “The Irresistible New Cult Of Selenium” (2018) di John Malkovitch, “III” (2018) di Indicative, “Fantasma” (2018) di Arto. Un viaggio vigoroso dal ritmo sempre acceso, anche nei momenti più sfaldati, cavato da improvvisazioni ma complesso e con tratti d’epicità. La musica orientale ne fa da influenza principale, lo percorre e screzia: non soltanto un’imitazione un tantino artigianale delle scale modali ma anche veraci, ispirate visioni zen. Co-prodotto con Brigadisco. Artwork di calcografie a cura di Andrea Vitaletti.

16/07/2018

Tracklist

  1. Natura 1
  2. Natura 2
  3. Natura 3
  4. Natura 4

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