Torna l'electro-industrial della prolifica ditta Spilles/Scheuber (affiancati da tempo dal terzo membro Jürgen Jansen), come sempre contraddistinto da un sound atmosferico e dai BPM mai troppo elevati.
Ancora una volta produzione e scelta dei suoni sono impeccabili, ancora una volta si tratta di un prodotto dalle coordinate sonore ultra-codificate, destinato a una nicchia per appassionati del "genere".
Se vogliamo, è anche e soprattutto una questione di gusti, e magari il
die-hard fan troverà "Akkretion" in qualche modo "scarico" rispetto ai precedenti (
"Black",
"Blood" e "Look Up, I'm Down Here" del 2016, che ci è sfuggito).
Cosa contiene dunque questo nuovo lavoro in studio? Il
Pitchfork-sound qui sfoggia riusciti innesti dark-
wave ("Good Night Death") e sprazzi di synth-pop, che però cozzano a tratti con la voce grave di Spilles ("Gravity Waves", "This Collision", "Ascension"). L'
optimum, in ottica
dancefloor, viene invece raggiunto dalla potente ma melodica "Circulation".
Prolifici, si diceva in apertura? Fermi tutti, prima che il 2018 volga al termine i Project Pitchfork ci consegneranno un altro album, "Fragment", secondo capitolo di una trilogia, con questo "Akkretion" ed "Elysium", che uscirà invece l'anno prossimo.
Una iper-produttività che non si limita ai soli full-length, ma che ha portato i nostri a pubblicare "Akkretion" in più versioni, una delle quali davvero mastodontica: l'album, un cd di bonus track e remix e un booklet che è in realtà un libro di ottanta pagine stampato su carta di qualità. Duemila copie, pubblicate lo scorso gennaio, che probabilmente sono già andate a ruba tra i collezionisti.
18/12/2018