Starship 9

Starship 9

2018 (Cinevox)
retro-pop

Fa sempre un effetto piacevole per gli appassionati della letteratura di fantascienza vedere le copertine della storica collezione Urania, vero oggetto di culto dell’editoria popolare italiana. Il duo romano dei Starship 9 (Ernesto Cornetta e Fabio Fraschini) presenta il suo Lp d’esordio, preannunciato dal breve Ep "Stelvio" (2017), con quella grafica che non potrà che attirare - come un riflesso pavloviano - gli appassionati di Isaac Asimov, Arthur C. Clarke, Robert A. Heinlein e altri. Quello dei romani è un retro-pop che è impossibile non accostare in primis ai francesi Air, vera stella polare di Cornetta e Fraschini, ma anche al fascino per la science fiction degli Alan Parsons Project di “I Robot” (1977).

Quindi un pop retro-nuevo, come era stato definito quello dei francesi ai tempi del loro esordio “Moon Safari” (1998). Del resto, gli Starship 9 parlano nel loro sito di “italian touch”, a ribadire il concetto di vicinanza e il loro ruolo di epigoni dei transalpini. Ma più che a “Moon Safari” i nostri sembrano legarsi all’album successivo, la colonna sonora del tristissimo film di Sofia Coppola “The Virgin Suicides” (2000), soundtrack che con il suo conflitto generazionale di due genitori che cannibalizzano il futuro dei figli potrebbe essere simbolicamente considerato un passaggio di testimone tra le due generazioni pre e post 2000, dove la seconda emerge a fatica dai fasti della prima.

Come gli Air iniziavano con la struggente canzone pop “Playground Love”, così gli Starship 9 iniziano con “Love Premiere”, lenta ballata strumentale semplice ma tanto meticolosa nei dettagli da diventare di grande complessità. Proprio questo è uno degli elementi da sottolineare; la precisione e la maniacalità dei piccoli particolari diventa per i romani il loro principale punto di forza. La melodia easy-listening viene cioè inserita in un contesto tanto ricercato da trasformarsi quasi in musica di ricerca. Ad esempio “Andromeda”, che inizia e termina con un parlato tratto dall’omonimo storico telefilm Rai, è un tripudio di vocoder con tastiere e chitarre che ripetono a oltranza poche note in un flusso che diventa via via più solenne. “Stelvio FM” ha un suono vintage con aspetti lounge cinematici, simili a quelli di “Svezia, Inferno e Paradiso” di Piero Umiliani, “Home Again” è un pop più brit che italiano o francese. La triste melodia pianistica, tra piano-bar e sonata, di “Cinema Roma”, segnata dall’ingresso di un lungo assolo di sax, è ancora legata all’aspetto retrò, mentre “Berlin” - ricca di vocoder - è decisamente vicina ai più recenti Daft Punk.
C’è anche spazio per un omaggio al compositore Stelvio Cipriani, autore di svariate colonne sonore di film poliziotteschi e non solo, nel brano “Dedicato a una stella”.

Le potenzionalità sembrano enormi, fantasia e meticolosità si uniscono in un mix che fa sembrare quest'esordio un preludio di quello che i Starship 9 potrebbero diventare in un futuro non troppo lontano.

22/07/2018

Tracklist

  1. Love Premiere
  2. Home Again
  3. Andromeda
  4. Berlin
  5. Stelvio FM
  6. Stereotypes
  7. Cinema Roma
  8. Grand Hotel
  9. Dedicato a una stella
  10. Dust & Flowers
  11. Stelvio (quei giorni insieme) - Bonus Track
  12. Home Again (Vocoder Mix) - Bonus Track




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