Blush Response

Fissures In The Megastructure

2019 (Schematic Music Company)
techno industrial

La prolifica carriera di Blush Response ha ormai compiuto dieci anni, considerando che le prime registrazioni effettuate sotto questo nome da Joey Gonzalez (o se preferite Joey Blush) risalgono proprio al 2009. Sta di fatto che il musicista americano di origini cubane ha contribuito non poco alla crescita del movimento techno-industrial, un ibrido che più volte abbiamo approfondito tra queste pagine e che continua ad appassionare i tanti seguaci di queste sonorità (inclusi i fan della più quadrata Electro Body Music).
“Fissures In The Megastructure” rappresenta la terza release annuale per Joey, dopo la valida collaborazione con il guru Rhys Fulber (“Corruption Of Form”) e un successivo 12” uscito poco tempo dopo, il technoide “Selection For Societal Sanity”. Questa volta però ci troviamo davanti a un full-length vero e proprio, dieci brani quasi tutti dal minutaggio piuttosto corposo che non fanno altro che ribadire la ruvida vitalità del progetto.

Il brano di apertura (“Compound Dynamic Particles”) lascia subito spazio a un beat ossessivo e dissonante, una scheggia impazzita che colpisce duro per un certo rumorismo di fondo, tanto scorbutico quanto incalzante. Sotto questo punto di vista Blush Response lo conosciamo bene, poiché il bilanciamento tra industrial e techno pende sempre dalla parte del primo ingrediente, una peculiarità indissolubile e diretta, discendente di quel sound prodotto per anni dalla storica label tedesca Ant-Zen (pensiamo a nomi come Asche o Imminent Starvation). Questa sensazione ritorna con prepotenza in altri brani del disco: “Worshipping The Cybernetic Godhead”, la sincopata “Shodan” oppure il caos organizzato di “Purification Rundown” trasmettono angoscia tecnologica all’interno di un ipotetico immaginario cyber-punk, una visione apocalittica che riflette distopia e violenza.

Joey da tempo vive in Germania, non a caso nella sua musica convive un certo background tipicamente nordamericano ben rimescolato con le esperienze pulsanti delle notti berlinesi. Ecco perché il titolare di Blush Response ha compiuto lo stesso percorso di quello che - secondo lui - è il miglior dj di sempre: Adam X, il fondatore della Sonic Groove, label per cui hanno inciso nomi del calibro di Rhys Fulber, Orphx, Monolith e tanti altri.
Nel disco, quindi, c’è anche spazio per un approccio più diretto, da club, come accade nell’ottima “Post Truth” (un passaggio che rinuncia alla distorsione) o nel martello “Convert Hostile Elements Into Willing Servants”, sette minuti scarsi che picchiano a dovere fino a penetrare nella più resistente coltre d’acciaio.

“Fissures In The Megastructure” non è un album facile, così come la proposta tout court di Blush Response, un nome che più di altri sembra rimanere ben saldo alle radici strutturali del genere di riferimento. Ma ancora una volta la stoffa c’è e si sente, gli ascoltatori più integralisti non resteranno dunque delusi da questo guerriero industriale amante della contaminazione.

25/11/2019

Tracklist

  1. Compound Dynamic Particles 
  2. Worshipping The Cybernetic Godhead
  3. Convert Hostile Elements Into Willing Servants
  4. Fissures In The Megastructure
  5. Shodan 
  6. Post Truth
  7. Attack Ships Over Miami 
  8. Purification Rundown
  9. Peace Offering 
  10. Reward Childlike Surrender With Permanent Euphoria

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