A.A. Williams

Forever Blue

2020 (Bella Union)
post-rock, dream-pop, chamber-folk

Il nome di A.A. Williams ha fatto la sua comparsa sulle scene soltanto nel 2018, quando la cantautrice ha rilasciato i potenti singoli “Control” e “Cold”, magnetizzando l’attenzione di Bella Union, che l’avrebbe scritturata per questo suo debutto, e dei Mono, con i quali l’anno successivo avrebbe realizzato un affascinante Ep intitolato “Exit In Darkness”.
Tempo qualche mese dalla sua prima apparizione live, nell’aprile 2019 al Southbank Center di Londra, Explosions In The Sky, Russian Circles e Sisters Of Mercy le avrebbero chiesto di aprire numerose date dei loro tour.
Già da questo pugno di ascolti e dalla sicurezza con cui la Williams calca il palcoscenico, era chiaro che il suo debutto non sarebbe stata un’opera prima fragile e immatura come molte, ma un lavoro solido e possente, dalla personalità già ben definita.

La formazione di pianista e violoncellista classica della chanteuse di stanza a Londra le permette di fondere a freddo modern classical, post-rock, metal e cantautorato dalle tinte gotiche con un’agilità che, unita alla sapienza di casa in Bella Union, l’ha condotta alla realizzazione di uno degli esordi dell’anno. Un disco scurissimo, con le liriche impregnate di amore e perdita, solitudine e conclusioni dolorose, in cui una vasta rosa di possibilità musicali offre alla potente voce della cantante l’afflato e la spinta necessari a toccare i nostri cuori ombrosi. Un mix olistico e trasversale che collega Chelsea Wolfe al classicismo di Weyes Blood.
Con il suo trompe l’oeil post-rock finale, l’opener “All I Asked For (Was To End It All)” mostra subito la potenza di fuoco emozionale dell’alternanza loud and quiet messa spesso e volentieri in campo dalla Williams; mentre la poderosa “Melt” sfoggia i suoi muscoli elettrici lasciando spazio tra le sue pieghe per qualche barocchismo.

Fredrik Kihlberg e Johannes Persson degli svedesi Cult Of Luna supportano Alex Williams con le loro voci in due brani del disco. Il primo le offre un profondo contrappunto nell’elegante e lussureggiante “Glimmer”, un brano che condivide con “Love And Pain” romantici arrangiamenti d’archi che cavalcano riverberi post-rock, mentre il secondo infesta la durissima “Fearless” con il suo growl demoniaco.
Tutt’altro tipo d’ospite fa la sua comparsa nella raffinata e dilatata “Dirt”, l’ex-Wild Beasts Tom Fleming, chiamato in causa per un duetto complice e sensuale tra chitarre acustiche leggere come foglie e luccicori di tastiere.
Prima di una profonda escursione sonica per chitarra e violoncello, “Wait” rivela due passioni vive della cantautrice: il folk inglese e il cantautorato rock al femminile degli anni 90. È l’ultima scorribanda sonica prima di un finale quasi pastorale, “I Am Fine”, che lascia il disco sfumare pacificato tra cinguettii e rade note di chitarra acustica.

Emozionante, musicalmente imponente e compatto, “Forever Blue” è un esordio che non sembra tale, opera di una chanteuse oscura che farà strada e strage di cuori neri. Un’indicazione questa che arriva anche dagli ospiti, variegati e prestigiosi, che hanno preso parte alla realizzazione dell’opera.

11/07/2020

Tracklist

  1. All I Asked For (Was To End It All)
  2. Melt
  3. Dirt
  4. Fearless
  5. Glimmer
  6. Love and Pain
  7. Wait
  8. I'm Fine


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