Di Annalisa, della sua storia altalenante e della sua inarrestabile deriva trash avevamo parlato in passato, ma in “Nuda” il processo di egolatria della cantante savonese ad uso e consumo di tiktoker raggiunge indubbiamente l’acme.
Il punto focale del disco è costituito dalle collaborazioni e dai duetti, a partire da quello con J-Ax, in cui “Nali” gioca a interpretare la donna forte, indipendente e risoluta che disdegna il romanticismo e ricerca il conflitto all’interno della coppia per puro capriccio. Peccato che Annalisa abbia 35 anni e che un testo del genere sarebbe stato a malapena accettabile se scritto e cantato da una quindicenne.
La quota rosa dell’album è data dal duetto con Chadia Rodriguez, in cui viene portata avanti l’estenuante narrazione di “femmina alfa” e “fuori di testa”, endorsement all'immaginario femminista venuto, ahimè, molto male.
Immancabile (e prevedibilissimo) il duetto con Achille Lauro, con cui si era già esibita al Festival della Canzone Italiana, e quello con RKomi, che qui potrebbe essere tranquillamente scambiato per Bello FiGo ma che purtroppo Bello FiGo non è.
In questo desolante panorama, il singolo “House Party”, punto di congiuntura col precedente disco “Bye Bye”, e la scarna ballata “Cena di Natale” appaiono quantomeno godibili, ma stiamo comunque parlando di brani che non raggiungono la sufficienza. Diverso il discorso per “Tsunami”, in cui è finalmente possibile rinvenire una qualche sfumatura emozionale ed espressiva. “Tsunami” si riallaccia esplicitamente a “Il mondo prima di te”, il brano migliore di Annalisa, con cui partecipò nel 2018 al Festival di Sanremo, e a quella formula di pop sofisticato ed elegante che era lecito aspettarsi da lei, ma per la quale, a ben vedere, potrebbe non essere realmente portata. È indubbio, infatti, che atteggiarsi da pseudo-trapper e cantare roboticamente testi vuoti, insulsi e puerili richieda molta meno fatica e preparazione. E “Nuda” ne è l’ennesima dimostrazione.
Basta quindi parlare di talento sprecato o di talento che aspetta di essere valorizzato: evidentemente su Annalisa ci eravamo tutti sbagliati.
06/10/2020