Anche la super slacker Courtney Barnett è entrata a far parte del ristretto club di musicisti invitati a esibirsi nel format Mtv Unplugged. La compagnia è di primissimo livello, comprese band (Nirvana, giusto per citare un nome) che hanno senz’altro partecipato alla formazione musicale della cantautrice australiana. Se è vero che Mtv, attraverso gli show a spina staccata, ha contribuito all’edulcorazione della musica rock, rendendola di fatto meno “pericolosa”, essere coinvolti continua a costituire una certificazione di qualità per la carriera di qualsiasi artista.
Disponibile dal 6 dicembre 2019 in formato digitale, l’Mtv Unplugged di Courtney viene distribuito anche sul mercato fisico a partire dal 21 febbraio 2020. Registrato nel territorio “amico” degli studi di Melbourne nell’ottobre 2019, il disco è stato concepito anche come presentazione di un tour solista, che porterà in giro la Barnett da sola, voce, chitarra e poco altro, nei prossimi mesi. L’atmosfera è raccolta, con il suono degli archi che interviene a riempire tutti gli spazi lasciati liberi dall’assenza di elettricità.
Nonostante le belle interpretazioni, parte della forza degli originali va però inesorabilmente perduta, e sarà difficile preferire “Depreston” e “Avant Gardener” alle versioni già note. Diverso il caso dell’unico inedito, “Untitled (Play It On Again)", presentato per la prima volta direttamente in modalità acustica.
Gli unici estratti dal più recente disco in studio, “Tell Me How You Really Feel”, sono “Sunday Roast” e "Nameless Faceless”, ques'ultimo eseguito col solo accompagnamento del pianoforte, suonato dall’amica Evelyn Ida Morris, che l'aveva a sua volta già reinterpretata in una compilation marchiata Milk! Records.
Accanto a Courtney ci sono i fidi Dave Mudie e Bones Sloane, mentre al violoncello si segnala la presenza di Lucy Waldron. A nobilitare lo show intervengono anche Paul Kelly (uno dei cantanti che hanno ispirato gli esordi della Barnett) nella country ballad “Charcoal Lane” (cover del cantautore australiano Archie Roach) e il crooner neozelandese Marlon Williams in “Not Only I” (cover del supergruppo aussie al femminile Seeker Lover Keeper). Ma il brano da ricordare è la riuscita cover di “So Long Marianne”, sentito omaggio all’indimenticabile Leonard Cohen.
25/02/2020