Alessandro Cortini

Scuro chiaro

2021 (Mute)
progressive electronic

La storia delle “colonne sonore per film immaginari” quante volte l’avete già sentita? Sì, è trita e ritrita, è superficiale, è pigra… Ma per farsi una prima idea del suono del nuovo album di Alessandro Cortini (e anche di un tot di quelli vecchi, invero) è piuttosto efficace. Anche perché i brani del musicista di Forlì, naturalizzato statunitense ma ora trapiantato in Portogallo, non si limitano ad andare bene per accompagnarle, le immagini: le evocano proprio. Uno ascolta “Chiaroscuro” e se la vede, la scena: la luce che filtra dalla foschia, le cime degli alberi in un paesaggio invernale, il disco biancastro del sole che trapassa la coltre delle nubi. Si figura pure i movimenti di camera. Forse sono un po’ troppo suggestionabile.

Alessandro Cortini è signore assoluto del timbro. Non c’è filtro, inviluppo, generatore di rumore del suo armamentario elettronico che abbia segreti per il polistrumentista passato dalla chitarra al sintetizzatore e divenuto membro dei Nine Inch Nails nel 2005 (e poi nuovamente dal 2013). Negli scorsi progetti “Avanti” e “Volume massimo” Cortini ha esplorato le possibilità di strumenti vintage come Buchla 200 e Synthi AKS, ma la sua sete di sperimentazione sonora non è ancora sazia. Col supporto dell’azienda del North Carolina Make Noise, ha dato vita a Strega, un sound processor analogico che il fondatore di Make Noise Tony Rolando descrive come “un esperimento alchemico audio”. Strega è essenzialmente un artefatto magico per rendere imprevedibile ciò che uscirà dalla catena di cavi e dispositivi a esso connessa. È un sortilegio per non smettere mai di stupirsi. È ciò di cui il suo creatore ha bisogno.

Ma “Scuro chiaro” — che di Strega è la prima applicazione sul campo — non è solo una sfida di Cortini alle sue competenze tecniche. L’album è anche una summa della quotidiana e decennale frequentazione del musicista con le macchine elettroniche: alcune delle tracce rielaborano registrazioni del vasto archivio di esperimenti del musicista, affondando nel tempo fino al 2003. Il filo conduttore per la selezione del materiale sembra essere ancora una volta la carica emotiva: spesso esasperatamente minimali, e meno melodici rispetto a quelli del precedente “Volume massimo”, i brani di questo nuovo disco sono analogamente immediati in fatto di sensazioni evocate. Che nascano dai giochi di filtri e beat secchi che aprono “Ecco” o dal lento pulsare degli otto minuti di “Nessuno”, le atmosfere dell’album risultano sempre stratificate e coinvolgenti; efficacissime nel creare scenari al tempo stesso familiari ed enigmatici, difficili da tradurre in parole eppure istantaneamente trasformate dalla mente in immagini dinamiche.

Probabilmente, “Scuro chiaro” non è l’opera migliore per avvicinarsi al mondo musicale di Alessandro Cortini. Altri lavori sono più accattivanti, più incisivi, più dirompenti. Ma è un'ulteriore, gradita tappa nel percorso di uno dei maggiori creativi sonori di questi anni. E chissà quale sarà la prossima.

28/09/2021

Tracklist

  1. Ecco
  2. Chiaroscuro
  3. Lo specchio
  4. Corri
  5. Sempre
  6. Verde
  7. Nessuno
  8. Fiamma


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