Balmorhea

The Wind

2021 (Deutsche Grammophon)
modern classical, post classical

L'avventura dei texani Balmorhea è stata una delle più avvincenti degli ultimi due decenni. Che sia musica classica per amanti del post-rock o rock da camera per amanti della musica classica, poco importa. Il loro linguaggio ha dato un nuovo significato a quello di musica giovanile, arricchendolo di influenze e colorandolo con tinte certamente nuove. L'approdo alla storica etichetta Deutsche Grammophon era di conseguenza prima o poi inevitabile.

Il 2021 è quindi l'anno di tale riconoscimento internazionale e i texani coronano questo punto di arrivo (e magari di una nuova partenza) con un lavoro fondamentalmente diverso dalla precedente discografia, innovativo e classico allo stesso tempo. "The Wind" accentua l'aspetto minimale della band e si slega quasi del tutto da ogni legame con il mondo del post-rock, ancora saldissimo sino al recente "Clear Language". L'elettronica scompare per una serie di dodici brani rigorosamente acustici, che abbracciano in modo definitivo il mondo della modern classical.

Dodici acquerelli di musica classica da camera, con brevi melodie di piano e abbozzi di chitarra acustica che si alternano a canti lirici o ad altri strumenti acustici (fiati e archi). Ciò che differenzia "The Wind" da altri lavori simili è il perfetto equilibrio raggiunto, figlio una esperienza ormai più che decennale e anche di un'ambizione che non è sfumata, nonostante i Balmorhea siano giunti al settimo album.
"The Wind" si apre e si chiude come in un cerchio con "Day Dawns In Your Right Eyes" e "Night Falls In Your Left", dove alla melodia del primo si contrappone il nichilismo del secondo, quasi un silenzio interrotto da poche note di piano e da una lunga nota in sottofondo, che fanno da base alla lettura del racconto medievale tratto dagli "Otia Imperialia" di Gervase di Tilbury.

Unico momento nel quale si ritrova un minimo di elettronica è il piccolo gioiello "Rose In Abstract", commovente connubio di piano e archi. Il dialogo del piano continua con un clarinetto in "La Vagabonde", composizione semplicissima che ha ancora residui di quel sound post-rock in stile Mogwai che è alla base della storia dei texani.
Si alternano brani per chitarra tra cui spiccano "Landlessness" e la giocosa "Ne Plus Ultra". Il brano da cui è tratto il singolo è "The Myth", dove il canto lirico di Lisa Morgenstern e uno scarno arpeggio di chitarra (non può che ricordare le composizioni per chitarra dei Labradford) trovano un punto d'equilibrio davvero esemplare.

Ispirato da un racconto medievale in cui un santo porta il vento in una vallata senza aria e dedicato alle lotte per l'ambiente dell'attivista Greta Thunberg, "The Wind" è un album di svolta e di una nuova maturità per il duo texano. Ci si augura che possa essere anche un nuovo inizio.

20/04/2021

Tracklist

  1. Day Dawns In Your Right Eye
  2. Rose In Abstract
  3. La Vagabonde
  4. Landlessness
  5. Evening
  6. The Myth
  7. V
  8. Ne Plus Ultra
  9. Nos
  10. Vent Pontian
  11. The Crush
  12. Night Falls In Your Left


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