È dura stare dietro a tutte le uscite discografiche firmate Guided by Voices e riuscire poi a fare i giusti distinguo, superando quel senso di assuefazione al sound e al songwriting della band, in cui tutto suona ormai come un’unica canzone dalle svariate sfumature. La penna emorragica di Pollard e soci – dopo tre uscite nel 2019 e tre nel 2020 – produce il trentatreesimo album, “Earth Man Blues”, un concept indie-pop-rock con note psichedeliche e garage che racconta l’immaginario coming-of-age di Harold Admore Harold.
Apre in pompa magna la beatlesiana “Made Man”. Non mancano brani dal completo sapore GBV come “The Disconnected Citizen” – uno dei migliori, arricchito da un delizioso arrangiamento di archi – “Trust Them Now”, “Margaret Middle School” e “How Can A Plumb Be Perfected?”: se per un attimo chiudiamo gli occhi, siamo negli anni anni 90 e la canzone suona in una compilation con Buffalo Tom, Rem e Dinosaur Jr. Il cammino eccitato e rocambolesco di Harold porta anche a episodi inusuali, come il punk-rock surreale di “Dirty Kid School”, la cantilena dalle sfumature grunge di “Lights Out In Memphis (Egypt)”, la ballata bluesy di “Sunshine Girl Hello” o l’hard-rock in salsa Talking Heads di “Ant Repellent”.
Indubbiamente i Guided By Voices sanno scrivere ancora e sempre musica di qualità, ma questa prolificità senza particolari cambiamenti sfianca e appiattisce tutto. Seppur “Earth Man Blues” potrebbe rivelarsi alla lunga una delle produzioni della band più interessanti dell’ultimo triennio, vorremmo qualcosa che ci sorprendesse e che ci emozionasse di più. Il rischio è che il tutto possa diventare per Pollard un gioco intellettuale.
18/05/2021