Róisín Murphy

Crooked Machine

2021 (Skint)
dance-dub

Ci sarebbe da scrivere una storia sull'arte del remix e sulle infinite possibilità che esistono all'interno di quel microcosmo chiamato dancefloor. Se poi ti chiami Róisín Murphy e di mestiere fai la popstar a cavallo tra dance ed espressioni sintetiche, allora l'idea di remix è come una seconda pelle. Non a caso la Signora ha passato gran parte della pandemia a rielaborare i propri pezzi dal salotto di casa - ma anche dai giardini e le piscine di Ibiza - per intrattenere il pubblico durante un anno particolarmente solitario.
Nativo di Sheffield e amico di Róisín sin dagli anni 90 dei Moloko, Richard Barratt - in arte Crooked Man, ma noto anche come Dj Parrot - era già presente dietro ai piatti per la costruzione dello splendido "Róisín Machine" l'anno scorso, assieme anche al Dj Fat Dave, che invece proviene dall'underground della techno americana. Con "Crooked Machine" questo inedito duo affronta le personali rielaborazioni degli stessi pezzi, lasciando da parte il grosso dell'apporto vocale per concentrarsi su sample dispersi tra nebbioni di elettronica e qualche medley a dir poco curioso.

Irresistibile "Kindgom Of Machines", che dà all'originale "Kingdom Of Ends" una dovuta spinta ritmica, l'ipnotica "Less Is More" magari ci mette un po' a ingranare ma nell'ultimo paio di minuti finalmente trova il giusto sfogo melodico.
Crooked Man e Fat Dave, insomma, si sbizzarriscono a piacimento; "Capable Rhythm" (originariamente "Incapable") viene rigirata come un calzino, mentre "Crooked Madame" (che un tempo era la sfiziosa "Shellfish Mademoiselle") viene spogliata di ogni velo e incastrata su un solitario beat programmato con inespugnabile precisione. La misteriosa "Name Changer" riceve un trattameno ambient-dub alla berlinese che pare uscito dalla mano dei Rhythm & Sound.

Non mancano le iniezioni di ritmo: "We Are The Law" stravolge assieme il carroarmato Hi-NRG di "We Get Together" e il passo boogie di "Murphy's Law" in un pestone di gorghi inaciditi e minacciose venature sintetiche, mentre "Hardcore Jealousy" si dimena tra hip-house alla Kele e concitate inserzioni drum'n'bass - comunque la rigiri, "Jealousy" (ormai giunta ad almeno la terza versione in quasi cinque anni di esistenza in Rete) rimane un pezzo da urlo.
In mezzo a questa bolgia di sibili elettronici, "Assimilation" si staglia come un meraviglioso quanto solitario bastione sospeso nello spazio.

Ascoltare "Crooked Machine" è come osservare in controluce la striscia dei negativi dentro alla busta delle foto sviluppate dall'ottico. Un'oretta di trame ipnotiche non priva di qualche lungaggine di troppo e che certamente non ha l'innata levità della pasta madre, ma che comunque regge bene anche come ascolto a sé stante. L'ideale sarebbe appunto potersi abbandonare a questi vischiosi gorghi elettronici direttamente in pista e vedere l'effetto che fa. La stessa Róisín ha detto di preferire queste versioni rispetto alle originali - il che potrebbe essere anche solo un escamotage per dare giusto risalto ai colleghi, ma è possibile che nei suoi prossimi concerti le basi di "Crooked Machine" troveranno posto anche sul palco.

06/05/2021

Tracklist

  1. Kingdom Of Machines
  2. Echo Returns
  3. Capable Rhythm
  4. Assimilation
  5. Crooked Madame
  6. Less Is More
  7. Name Changer
  8. We Are The Law
  9. Hardcore Jealousy

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