Slowthai - Tyron

2021 (Method)
uk-garage, uk-hip-hop, grime, trap

Secondo album per Slowthai, a due anni dall'esordio "Nothing Great About Britain" che gli valse una nomination ai Mercury Prize e le attenzioni della critica. Quattordici brani per 35 minuti, ma divisi in due dischi che evidenziano la dualità della proposta: una prima sezione più aggressiva e tagliente, velenosa e oscura, si contrappone a una seconda parte più riflessiva ed emotiva.

Apre "45 Smoke", un incubo ansiogeno che riporta alla mente i brani dell'esplosivo esordio e che si fregia di un curioso procedere da filastrocca, ma con "Cancelled", con l'amico Skepta, si entra nel pieno dell'Uk-grime contemporaneo, con quei bassi terremotanti e i synth inquietanti che caratterizzano la scena. Su questo modello veloce, cupo e letale si muovono anche "Vex", la breve "Wot", l'appena più narcotizzata "Dead".
La vera novità del primo disco è rappresentata da "Mazza" (con ASAP Rocky), una connessione fra le due parti dell'Atlantico che si muove su toni meno lugubri e notturni, rimbalzando sul beat, e dalla più docile "Play With Fire", non a caso posta in chiusura della prima parte: un synth-organo che vibra nostalgico, l'atmosfera più riflessiva e trasognata. In questi primi sette brani Slowthai non sbaglia nulla, ma neanche si reinventa. Annotata qualche soluzione produttiva più vicina alla trap, è un degno seguito dell'esordio.

Ciò che rende "Tyron" una faccenda completamente diversa dall'album del 2019 è il settetto di brani che seguono. Dal soul-hip-hop malinconico e Kanye West-iano di "I Tried" al saltellante pop-rap riletto attraverso una lente distorta di "Focus", passando per la drammatica "Terms" (con Dominic Fike e il grande Denzel Curry), con un appeal da hardcore-hip-hop d'altri tempi: è un ampliamento notevole della palette stilistica, verso i classici e verso la contemporaneità. Slowthai ora può anche affiancare un arrangiamento onirico come quello di "Push", con una Deb Never che funge da Jessie Reyez, gettando un credibile ponte col mainstream.
Affiora persino The Streets nella desolazione giovanile di "Nhs" e nel brano destinato a intrigare un ampio pubblico di appassionati come "Feel Away", che vede le prestigiose collaborazioni di James Blake e Mount Kimbie. La conclusiva "Adhd" invade il territorio di uno Yung Lean e del suo emo-rap, completando un secondo disco che mette in mostra la grande versilità del giovane rapper inglese.

Per la prima parte, quella aggressiva, troviamo titoli tutti in maiuscolo, mentre la seconda, più riflessiva, preferisce un lower-case più dimesso, ma noi abbiamo deciso di uniformare la resa grafica e lasciare che sia l'ascolto a far emergere la contrapposizione fra le plurime anime di Slowthai: giovane arrabbiato ma anche rapper intimista e nostalgico, passato nel giro di due album da nuova promessa a potenziale nuovo nome di spicco del rap europeo.
Di più, in questo "Tyron", non a caso il suo nome di battesimo, si mostra capace di ammiccare tanto ai duri e puri dell'uk-hip-hop che al più trasversale pubblico del trap-pop e del nuovo, multiforme, emo-rap. Grande successo in Gran Bretagna, ottimo responso della critica internazionale, con segnali d'interesse anche nel mercato principale di tutto ciò che è hip-hop, gli Stati Uniti. Più che confermarsi, ha superato le aspettative.

01/03/2021

Tracklist

  1. 45 Smoke
  2. Cancelled feat. Skepta
  3. Mazza feat. A$AP Rocky
  4. Vex
  5. Wot
  6. Dead
  7. Play With Fire
  8. I Tried
  9. Focus
  10. Terms feat. Dominic Fike & Denzel Curry
  11. Push feat. Deb Never
  12. NHS
  13. Feel Away feat. James Blake & Mount Kimbie
  14. ADHD


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