Niccolò Fabi

Nei numerosi momenti di difficoltà che regolano la vita degli esseri umani, spesso viene trovato sollievo nel confrontarsi con manifestazioni artistiche contraddistinte dal medesimo stato d'animo: dalla lettura, al cinema e ovviamente alla musica. In questo ambito, la proposta di Niccolò Fabi ha, nel tempo, accompagnato l'ascoltatore in un lungo cammino esistenziale, raccontando con coraggioso e puntuale spirito d'analisi alcune vicende personali, traumi e consapevolezze non facili da accettare, talvolta così tragiche da essere impossibili da assimilare compiutamente.
Fabi ha anche cercato conforto in questi territori, come palesemente verificatosi in occasione dell'eccellente "Una somma di piccole cose" del 2016, a detta dello stesso cantautore, un album antidoto alle proprie sofferenze, non solo mentali, ma anche corporali.

Attraversare il dolore più atroce porta alla ricerca di quell'effetto catartico che s'innesca quando le componenti negative si moltiplicano tra di loro, generandone una positiva: meno per meno dà sempre più, per l'appunto. "Meno per meno" è proprio l'evocativo titolo che il raffinato cantautore romano ha utilizzato per questo suo nuovo progetto discografico. Il tutto prende ispirazione dal concerto tenutosi lo scorso 2 ottobre all'Arena di Verona, un evento in cui Fabi ha ripercorso i tratti salienti della propria carriera in una veste completamente inedita, grazie all'apporto dell'Orchestra Notturna Clandestina diretta dal Maestro Enrico Melozzi. Da quell'incontro è scattata la molla per riproporre in studio tali arrangiamenti e renderli, quindi, disponibili a tutti, con l'aggiunta di sottili fraseggi d'elettronica, a dimostrazione della grande attenzione che l'artista romano ha sempre profuso anche per le costruzioni musicali e non solo per i testi. Quest'unione lo ha agevolato a concludere quattro brani inediti, taluni rimasti incompiuti per anni.

Le dieci tracce in scaletta sono completate da sei capitoli estratti dal repertorio storico di Fabi, con la prerogativa di offrire all'orchestra del Maestro Melozzi brani che già in originale mostravano una marcata predisposizione per questo adattamento.
Il focus principale è certamente indirizzato sui quattro inediti, come sempre d'invidiabile qualità concettuale e corroborati dall'allestimento orchestrale che ne accresce il livello qualitativo.
Niccolò Fabi affronta con la consueta dovizia le percezioni e i particolari aspetti che regolano ogni tipo di separazione ("Andare oltre"), come gli interrogativi di chi vive un'esistenza lontana da quella agognata ("Al di fuori dell'amore"), o le paure che attanagliano chi per troppo tempo si è isolato dal mondo, per volontà o per imposizione ("L'uomo che rimane al buio").
Alcuni di questi inediti erano già stati proposti in occasione del concerto di Verona. Tra essi era presente anche "Di aratro e di arena", composizione dov'è protagonista il toro, l'animale, ma anche il segno zodiacale di Niccolò. Una creatura forte e umile, che scalpita, capace di esaltarsi quando è all'interno di un'arena, ma anche in grado di essere un irrefrenabile lavoratore che in silenzio porta a termine il proprio compito.

In alcune recenti interviste, Niccolò ha ammesso di vivere in un momento in cui vede piuttosto lontana la prospettiva di un nuovo album di inediti, forse anche per le sensibili variazioni imposte dalle nuove regole del mercato discografico, che stanno trainando al progressivo rilascio di singoli, per poi giungere a progetti più ampi anche a distanza di mesi o anni.
Le scelte stilistiche e soprattutto quell'innata sensibilità comunicativa basata sull'onestà intellettuale, sull'abilità di autoanalisi, e sulla capacità di captare i sentimenti del mondo circostante, sono qualità ancora oggi magistralmente padroneggiate da Niccolò Fabi, uno degli esponenti più importanti del moderno cantautorato italiano.

06/12/2022