Immaterial Possession

Mercy Of The Crane Folk

2023 (Fire)
folk, psych, goth

Nonostante un esordio pubblicato nel 2020 dalla Cloud Recording, solo ora il nome degli Immaterial Possession è entrato con decisione nella lista dei gruppi da seguire della nuova scena musicale americana.
La band di Athens, Georgia, è protagonista di una delle più enigmatiche formule sonore retrò degli ultimi tempi. Forti di un'estetica teatrale e dark, i quattro musicisti esibiscono inclinazioni folk e contaminazioni psichedeliche che vanno dai primi Pink Floyd a Donovan, fino ai Jefferson Airplane e ai Country Joe And The Fish ("Birth Of Queen Croaker").
Per l'eccentrica formazione americana si sono già mosse le agenzie di stampa, citando perfino richiami a Ennio Morricone e all'hauntology. In questa chiave si intravedono assonanze con i portoghesi Beautify Junkyards ("Current In The Room"), ma il pericolo è che a furia di aggiungere modelli stilistici e riferimenti temporali si rischi di confondere "Mercy Of The Crane Folk" con già noti e non proprio fortunati pastiche sonori.

Non è risolutivo parlare di folk psichedelico retrò (la title track) o di potenziali accenni dream-pop ("To The Fete"). A volte il tutto suona paradossale, raramente angosciante ("Ancient Mouth"), la musica degli Immaterial Possession resta volutamente nebulosa. Il secondo album dei ragazzi di Athens è un'autentica fiera delle illusioni. Cooper Holmes, Madeline Polites, John Spiegel e Kiran Fernandes sono dei giocolieri delle sette note, apparentemente innocenti e candidi, ma anche maliziosi e scaltri, abili nel giocare con un potente immaginario retrò senza restarne preda, anzi, geniali nella loro sontuosa estetica degli arrangiamenti - le arie orientali di "Cypress Receiver" e quelle ancora più magiche di "Red Curtain" - e vezzosi quanto basta per non farsi prendere troppo sul serio, come nell'accenno surf di "Siren's Tunnel".

Quel che contraddistingue "Mercy Of The Crane Folk" è un misto di arroganza e sberleffo ("Current In The Room"), che alla fine tradisce le origini della band. Sì, perché l'ultima rivoluzione proveniente da Athens rispondeva al nome di B-52's, e non è peregrino scorgere qualche affinità elettiva tra i due gruppi, egualmente estrosi e faceti, nonché attratti dal suono finto futurista di organi e strumenti acustici dal fascino senza tempo, come flauti e altri strumenti a fiato: da qui prendono vita le stranianti armonie pop di "Chain Breaker".

Il viaggio nel passato degli Immaterial Possession non è privo di ingenuità e qualche incertezza, ma ci sono abbastanza immaginazione e gaio slancio mistico per poter arrivare alla meta avvolti da un fascino malandrino che stuzzica e infine seduce.

13/05/2023

Tracklist

  1. Chain Breaker
  2. Mercy Of The Crane Folk
  3. To The Fete
  4. Medieval Jig
  5. Siren's Tunnel
  6. Current In The Room
  7. Ancient Mouth
  8. Cypress Receiver
  9. Birth Of Queen Croaker
  10. Red Curtain






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