La Vida Bohème

Caribe Caribe

2023 (Self-released)
dance-punk, alt-dance, alt-rock

Dalla periferia di Caracas in Messico, da qui alla conquista dell'America Latina intera, tra riconoscimenti, elaborati concept politici e una costante lotta a ogni forma di facile catalogazione. Dai primi timidi abbozzi alla Interpol del primo omonimo Ep, verso le cromie dance-punk di "Nuestra" e le variabili arty e folk di "Serà", il quartetto venezuelano La Vida Bohème ha coniato un linguaggio dalla formidabile ricchezza espressiva e in costante movimento, attento a non sacrificare la sua dimensione ballabile ma in compenso interessato a spingerne i confini sempre più lontano. Sintesi e arricchimento di due Ep pubblicati rispettivamente nel 2020 e nel 2022, "Caribe caribe" segna il ritorno al formato album della band premiata con un Latin Grammy, introducendo una nuova fase creativa a seguito del completamento con "Lucha" di un'articolata trilogia di dischi. Più energica e libera che mai, la band rinvigorisce il proprio stile con un quarto capitolo di grande vitalità.

Sintesi, si diceva: potrà essere risultata alienante ai fan, che si aspettavano un lavoro decisamente più ricco di contenuti inediti, anche così traspare con prepotenza l'energia creativa della formazione, il potere espressivo di un quartetto che non ha rinunciato ai tratti fondanti la sua estetica, vi ha però infuso continuamente nuovo carattere. Soprattutto adesso che manca il fil rouge concettuale proprio del secondo e del terzo album, il gruppo abbina alla sua febbricitante natura dance i più disparati contorni stilistici. Ecco qui le riprese new rave di quindici anni addietro, sfruttate in chiave ora drammatica (i Klaxons cinematici di "Último round") ora scanzonata, tale da accentuare il lato ritmico della composizione (la storia criminale di "Manos arriba"). Altrove, invece, è l'aspetto più immediatamente latino a emergere: anche a non dotarsi di una vera struttura folk, "El paraíso perdido" fa suo il tocco percussivo delle pelli e ci imbastisce un elettrizzante annuncio marziale, tanto reminiscente dei migliori Zoé quanto vicino (e allo stesso tempo nettamente più incisivo) al nuovo post-punk made in Uk.

Ed è sempre la band di León Larregui, caposaldo del rock messicano anni Zero, a ispirare i tratteggi gazey della title track introduttiva, disperata come solo il più cocente disappunto sa essere. Altrove il discorso guarda invece più alle articolate evoluzioni dei Café Tacvba e al loro raffinato polistilismo, in una "Carrusel/Suzie Kamikaze" che nella sua struttura bipartita si affaccia addirittura a soluzioni prog.
Dove ci si volta ci sono sempre un motivo curioso, un dettaglio peculiare, un attacco trascinante a far da sponda all'ascolto, ad accompagnarlo lungo tutta la scaletta. Poco importa, insomma, che gran parte dei brani fossero già noti, il gruppo sa come operare attorno a tale supposto deficit, arricchire i brani di nuovi significanti, raccordi che ne rilancino la forza comunicativa. Fase calante? Nemmeno per idea: se "La lucha" poteva in parte farlo pensare, vi è qui una consistenza espressiva tale che La Vida Bohème ha superato la parziale impasse. E che i traditori del rock latinoamericano possano conoscere la morte che meritano!

12/06/2023

Tracklist

  1. Caribe caribe
  2. Manos arriba
  3. Miami S&M
  4. Control
  5. Carrusel / Suzie Kamikaze
  6. Último round
  7. ¡Plis, plis, plis!
  8. El paraíso perdido
  9. Men vs Men
  10. Josefina
  11. Trail Blazer
  12. Acción (o: Decreto de guerra a muerte a los traidores del Rock latinoamericano)
  13. Aleros / Pompeii




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