Rozi Plain

Prize

2023 (Memphis Industries)
indietronica, chamber-pop

Folk, pop, elettronica, post-punk: definizioni di stile apparentemente facili da discernere, eppure sempre più ricche di sfumature e nuove accezioni culturali.
Il minimalismo folk di Rosalind Leyden (in arte Rozi Plain) raggiunge nuovi vertici artistici, rielaborando e in parte deformando il concetto di folktronica.

“Prize” è un disco ricco di anomalie creative che aprono scenari inediti e crea nuovi archetipi sonori, dieci composizioni asservite ad una musicalità brumosa, un distillato di note e suggestioni emotive tanto fragili quanto poeticamente sfuggenti.
Rozi Plain rinuncia ai cliché della musica folk per un album ispirato che si inebria di spunti jazz, blues e psichedelici senza cedere alle rigide regole della contaminazione. E’ evanescente e impalpabile il mix di colori, sfumature e tonalità di “Prize”, un flusso sonoro che come un fiume in piena, apparentemente placido, scorre senza incertezze o derive.

Anche per questo nuovo album la bassista dei This Is The Kit si avvale dei compagni di lunga data - Jamie Whitby-Coles (batteria), Amaury Ranger (basso),  James Howard (chitarra) Gerard Black (piano e tastiere) – non mancano collaborazioni eccellenti - Alabaster DePlume, Serafina Steer, Cole Pulice ,  Danalogue, Rachel Horwood – le quali offrono spazio a imprevisti guizzi armonici.
Rozi Plain prende per mano l’ascoltatore e lo conduce con fare sicuro tra le meraviglie armoniche dell’elettronica (“Agreeing For Two”), lo culla con ipnotiche e rilassanti vibrazioni di strumenti tradizionali e lussuosi strati di synth e voci (“Prove Your Good”), e svela ulteriori magie che nascono dagli opposti sfidando a singolar tenzone Alabaster DePlume nella pagina più ardita del disco “Spot Thirteen”.

Strano a dirsi ma nonostante l’atmosfera di “Prize” sia perennemente onirica, l’elettronica resta marginale, l’equilibrio strumentale è morbido e discreto, basso, batteria e chitarra restano al centro di un suono vaporoso, tremulo, a suo modo eccentrico. Le dieci composizioni svelano una matrice comune: poche note asservite al fluttuare di intrecci strumentali che non rinunciano ad aulici arpeggi e ghirigori (“Painted The Room”), canzoni lievi che nemmeno la ciclica cadenza ritmica trattiene al suolo (“Standing Up”).
Il nuovo album di Rozi Plain ha l’ulteriore pregio di abbattere confini stilistici in favore di una musicalità che profuma di contemporaneità, “Prize” non è un disco sulle illusioni del futuro, ma sui possibili sogni del presente, in quest’ottica la pagina conclusiva “Blink” è esemplare, un elegante e morbido groove che si nutre di suoni di sintetizzatori di raro pregio, tenui accordi di chitarra e un distillato di note di sax, sempre ad opera di Alabaster DePlume.

La magia della musica di Rozi Plain è racchiusa nell’abilità dell’autrice di trasformare poche frasi e pochi semplici accordi sincopati, in vivide immagini oniriche, un corpo armonico in cui perdersi e risvegliarsi con un briciolo di speranza.

03/02/2023

Tracklist

  1. Agreeing For Two
  2. Complicated
  3. Help
  4. Prove Your Good
  5. Conversation
  6. Painted The Room
  7. Sore
  8. Spot Thirteen
  9. Standing Up
  10. Blink






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