Shiva - Santana Season

"Milano Demons" ha raggiunto il doppio platino, quindi questo seguito ne rinnova il compromesso fatto di numerose collaborazioni e brani eterogeneamente divisi tra pop e trap. Il tema che doveva collegare le canzoni del precedente capitolo è un espediente che viene accantonato e la scaletta risulta molto più asciutta: meglio fare meno, ridurre di un'ulteriore tacca l'ambizione e smorzare la noia riducendo il minutaggio.

"Santana Season" non riesce a stupire ma praticamente non ci prova mai. Ci sono altri racconti egocentrici da canone trap (la title track; "Bibidi Bobidi Bu" con Paky; "100 Opps" ; "Charts Global"; "Elicotteri" feat. Geolier ecc.) tenuti insieme dal flow preciso di Shiva.
La più emotiva miscela pop-rap di "Arsenico" ricorda la formula con cui Lazza ha ottenuto grande successo anche presso un pubblico trasversale, mentre "Soli" aggredisce il mercato con l'ennesimo reggaeton senza originalità; "Diversi" è un pop-rap malinconico che potrebbe stare in un vecchio album di Fedez.
Rivitalizzato da produzioni più fantasiose e ospiti particolarmente ispirati, però, l'album trova nel beat orientaleggiante di "Riflessi rossi" una ragione d'essere, peccato che le strofe di Guè e Luchè risaltino più di quella del titolare.

Solo nel formato più libero di "Champagne + Tiffany" si intravede una direzione che, facendo perno sulle abilità da freestyler di Shiva, potrebbe davvero rendere il prossimo album qualcosa di meno risaputo: un beat switch e l'assenza di ritornelli puntano verso lo stile asciutto del "Daytona" di Pusha T, modello di riferimento irraggiungibile ma comunque promettente.
Il ritmo di un album all'anno rende più facile rimanere costantemente in classifica su Spotify ma non sembra aiutare Shiva a confezionare un lotto di brani che ricorderemo anche tra qualche anno.

29/06/2023