Diffidate dell'intelligenza artificiale? Vorreste che venisse totalmente depennata da ogni utilizzo a scopo creativo/artistico? Un disco come “Ex Machina” porta pessime notizie: non soltanto ha deciso di non privarsene, costituisce anzi un elemento cardine, la chiave di volta che ne eleva i risultati all'ennesima potenza. Chiaro è che sfruttare appieno i prodigi di simili sistemi è materia di pochissimi, sicuramente non dei vari spippolatori seriali tesi a sovrapporre la voce di Michael Jackson sui pezzi del trapper di turno. Uno come Steve Lehman, la più curiosa e visionaria mente pensante del jazz contemporaneo, risponde sicuramente al profilo cercato. Se poi si avvale del contributo di un ensemble dalla storia illustre come l'Orchestre National de Jazz, attualmente diretta da Frédéric Maurin, l'impiego di software e apparati intelligenti è solo un'ulteriore freccia nel suo carniere, uno strumento utile a sviluppare nuovi percorsi, aprire altre potenzialità. Se queste trovano modo di esprimersi nel plesso di un organico come quello dell'Onj, il risultato non promette solo scintille, detona senza chiedere il permesso.
Leggi “Ex Machina” e a conoscere i trascorsi di Lehman è semplice rievocare “Tempus ex machina”, la composizione per sei percussionisti firmata da Gérard Grisey, pioniere dello spettralismo. Allievo di Tristan Murail, che di Grisey fu sodale, nonché co-fondatore con lo stesso dell'Ensemble l'Itineraire, Lehman ha profusamente adottato le tecniche spettrali nelle sue composizioni, raggiungendo in “Mise en Abîme” del 2014 un importante traguardo in merito all'adozione di tali sistemi in ambito jazz. Parlare di “Ex Machina” come di un adattamento per big band delle intuizioni contenute nel lavoro di nove anni addietro è certamente una semplificazione fin troppo riduttiva, vero è però che entrambi hanno in comune un'attitudine alla ricerca che nelle innovazioni del leggendario Ircam (Institut de Recherche et Coordination Acoustique Musique) di Parigi hanno trovato la sponda ideale. Laddove nel primo figurava un vibrafono ad accordatura microtonale, per il nuovo progetto, coordinato a quattro mani con Maurin (piccolo suggerimento, la lingua scelta per i titoli non permette di attribuire necessariamente la paternità delle composizioni), a questo giro è Dicy2, un software interattivo sviluppato dal ricercatore Jérôme Nika, a essere sfruttato per i fini del progetto, tale da incrementare a dismisura le potenzialità espressive dell'organico.
Frutto della passione comune per le tecniche spettrali, per le proprietà del suono come base compositiva, il disco vede Lehman e Maurin gettarsi a capofitto nell'ideazione di un immaginario sonoro in cui uomo e macchina interagiscano dandosi costante man forte. Il software diventa un apparato elaborativo che risponde agli input degli strumentisti e restituisce a sua volta spunti freschi, da interpretare con impeto rinnovato, il tutto nel perimetro di un ampio organico orchestrale. Il contributo di Dicy2 si è spinto anche oltre il dato esecutivo, stimolando pure il lavoro pre-compositivo.
Troppo complesso? Per quanto l'approccio possa sembrare estremamente cerebrale, tale integrazione sa essere più immediata del previsto, portando a risultati di grande vitalità, talvolta addirittura divertenti. Non è il caso dell'introduttiva “39”, che sì apre in perfetto stile big band con tutta la grandeur del caso, ma lo fa attraverso una prospettiva fortemente angolare, un taglio cupo che il sassofono di Lehman sfrutta con ambizione, solfeggiando in un mare di contributi elettronici e sfrigolii rumoristi in costante mutamento. Procedendo però lungo la scaletta, il discorso sa prendere pieghe ben più accattivanti, giocare col suono con soddisfatto piacere.
La stessa “Los Angeles Imaginary”, zeppa di poliritmi e bruschi cambi di sterzo, si avvale dei costanti contributi di Dicy2 per esaltare l'abile lavoro di squadra dell'ensemble, un disegno in trasformazione che sorregge il vivace avvicendarsi delle improvvisazioni di Julien Soro al sassofono tenore, di Jonathan Finlayson alla tromba e dello stesso Lehman in calce al pezzo. Il tocco? Sottilmente noir, ma con un senso della progressione quasi funk, capace di escogitare raccordi interni a suo modo groovy. Altrove il “groove” si fa ben più esplicito: totale fantasista delle pelli, Rafael Körner domina la scena nel brano-tributo “Ode To akLaff” (in onore al leggendario batterista Pheeroan akLaff), il teso rutilare dell'elettronica a introdurre un successivo montare e sciogliere di accenti ritmici, cambi di passo e dinamica a sorreggere le colorate fantasie per pianoforte di Bruno Ruder, prima che la chiusura arrivi a rammentare certi paesaggi lunari propri del progetto Sélébeyone.
“Jeux d'anches” punta dritta alle origini, ai trascorsi da studente di Lehman: le composizioni del maestro Murail qui vengono riprese in un serrato dialogo tra orchestra e solisti, un micro-dramma in cui la prima funge da corposo sipario descrittivo, i secondi (specialmente il vibrafono di Chris Dingman) da oscuri narratori.
Poste in calce al disco, e ciascuna divisa in due parti, “Speed-Freeze” e “Le seuil” esplicitano tutto il talento compositivo di Frédéric Maurin, il suo imprendibile fiuto per la giustapposizione, capace di accostare scafate immersioni nel mistero a rapidi scherzi melodici, di indugiare su tempi lentissimi prima di far deflagrare l'intero meccanismo. Dicy2 marca gli spazi accentuandone l'aura aliena, fornendo inflessioni a suo modo cariche di pathos (la prima parte di “Speed-Freeze”) e amplificando un vuoto che l'orchestra colma con slancio rafforzato.
Certo, senza il contributo umano, la perizia di un organico capace di adattarsi al volo alle richieste del momento, ogni valore aggiunto dato dall'IA sarebbe del tutto insostanziale. Come recita però un vecchio adagio, è sempre l'uso che si fa di uno strumento a rappresentare la vera differenza. Difficile che un disco come “Ex Machina” possa smuovere gli scettici, quanto espresso però da Lehman, Maurin e i loro collaboratori parla di un futuro un pizzico meno plumbeo di come tanti lo vogliono raffigurare.
02/10/2023