Dardust - Urban Impressionism

2024 (Masterworls)
modern classical

Distante anni luce dai lustrini del Festival di Sanremo e dai tappeti rossi srotolati da alcuni fra i più popolari protagonisti della musica italiana, alla disperata ricerca della hit ammazza-classifiche, “Urban Impressionism” è un lavoro di inappuntabile modern classical. Dardust lascia da parte qualsiasi ansia da prestazione (impossibile prevedere se la potenziale hit di turno si trasformerà davvero in un brano di successo), tornando a evidenziare gli aspetti della propria scrittura che vanno oltre le aspettative e le necessità del pop.
Le due parole che definiscono il titolo racchiudono alla perfezione sia i contenuti del disco che le intenzioni dell’autore: fissare, come un pittore sulla tela, in maniera rapida, con pochi e rapidi schizzi, le impressioni destate dall’osservazione di un paesaggio urbano, passeggiando per le periferie delle grandi città. In particolare, palazzi di cemento brutalisti e quartieri dormitorio spersonalizzanti, in questo caso metafore delle barriere emotive che ognuno di noi tende a costruirsi intorno, come forma di (in)volontaria protezione.

Dario Faini si cimenta al piano, mettendo al bando i tormentoni, e scrive tredici tracce malinconiche e struggenti, arricchite da numerosi elementi che vibrano sottopelle: violini, synth, morbidissimi beat. Nessun intervento vocale viene innestato sopra le partiture strumentali, e Dario avrebbe potute coinvolgere le voci più importanti, con l'intento di creare un'opera furba, che avrebbe spopolato. E invece opta per un lavoro di sottrazione, puntando a mantenerlo il più possibile asciutto, preservando soltanto l’indispensabile (“Impression, Skyline”, “L de la Nuit”, “Cobalto Love”).
L’approccio resta minimal (“Nocturne Of You”, “Golden Cage”, “Italian Reverie”), anche quando l’improvvisa impetuosità (“Le Bolero Brutal”) lascerebbe presagire un attacco frontale. Nonostante la presenza di sottili ritmi glitch, i principali riferimenti dichiarati sono Debussy, Liszt, Steve Reich, presi come faro guida di una scrittura profondamente introspettiva, che intende indagare la solitudine, il senso di perdita, la fine di un amore.

“Urban Impressionism” è un lavoro dal respiro internazionale, nel quale il suono del pianoforte si sposa in maniera naturale tanto ai suoni elettronici urbani quanto alla classicità imposta dagli archi. Non mancano omaggi sorprendenti, come nel sapore ispanico instillato fra le righe di “Mon Coeur, Béton Brut”, riprendendo il tema di “Asturias”, celebre composizione di Isaac Albéniz risalente alla fine del XIX secolo. L’estetica iconografica, riportata anche nei videoclip realizzati a commento delle canzoni, sottolinea ancor più l’intento di dar vita a una vera e propria installazione sonora. Il virtuosismo dell’autore (“Vertige”, tanto per citarne una) si pone così al servizio di un progetto che coniuga musica, architettura e filosofia post-moderna, creato da un artista in grado di scorgere il futuro, in maniera nitida, dopo aver studiato e analizzato a fondo la storia, il passato.

19/12/2024

Tracklist

  1. Urban Impressionism
  2. Mon Coeur, Béton Brut
  3. Nocturne Of You
  4. Impression, Skyline
  5. Alba (Oil On Concrete)
  6. The Art Of Faling
  7. Le Bolero Brutal
  8. Golden Cage
  9. Vertige
  10. Danse (en Plein Air)
  11. L de la Nuit
  12. Cobalto Love
  13. Italian Reverie


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