Sono lontani i tempi in cui El Perro del Mar cantava brani d’amore immersi in atmosfere dreamy. La vita nel frattempo è andata avanti e l’artista svedese ha dovuto affrontare diversi lutti familiari, per i quali si è trovata del tutto impreparata. Abituati come siamo a catalogare meticolosamente ogni aspetto della vita, l’incontro con “Il Grande Forse” (come chiamava Rabelais la morte per il suo carico di incognite) ha generato in Sarah Assbring un’insostenibile ansia. L’incapacità di riconoscere e accettare la natura effimera dell'esistenza e di affrontare il vuoto lasciato dai propri cari: questa è la paura senza nome che "Big Anonymous" tenta coraggiosamente di esplorare.
La genesi dell’album è stata piuttosto contorta. La prima stesura delle partiture è stata ideata per accompagnare un balletto commissionato nel 2019 dal Royal Dramatic Theatre di Stoccolma. L’intenzione di trasformare queste prime idee in canzoni da inserire in un disco di inediti era presente sin dall’inizio, ma la pandemia e altri progetti paralleli della cantante svedese hanno fatto slittare la pubblicazione dell’album fino ai giorni nostri.
L’introduttiva “Underworld” è una canzone interamente strumentale dominata da una sezione d’archi inquieta, che tradisce le finalità inziali di musica da accompagnamento. I testi, quando presenti, sono quasi sempre rivolti a persone che non ci sono più. In “Cold Dark Pond”, assecondata al piano da Shida Shahabi, Sarah Assbring si rivolge direttamente al padre con una voce che sembra provenire da un’altra dimensione. Nel brano “In Silence” gelide e introspettive correnti elettroniche soffiano senza requie.
In silence I am silent
In blankness do I roam
Forever in your dreams
I found a way to get to you alone
La voce di Assbring, calda e vulnerabile, valorizza il testo che raggiunge un lirismo straordinario. Ci si aspetterebbe, man mano che la canzone si svolge, un cambiamento di tempo, uno spostamento di dinamica. Il pezzo però rimane ancorato all’idea originale, mantenendo una cadenza costante per tutto il tempo.
Complici anche i temi trattati, la tendenza ricorrente in molti brani è di porre maggiore enfasi sui testi (“Between You And Me Nothing”, “Suburban Dreams”, “One More Time” ) o comunque su uno strato sonoro privo di increspature (“The Truth The Dead Know”).
Lo svantaggio di questa persistente inclinazione è di sacrificare la varietà musicale che invoglierebbe maggiormente nell’ascoltatore un desiderio di immersione ripetuta. Non a caso risultano più coinvolgenti i momenti in cui El Perro del Mar sfrutta tutto il potenziale della strumentazione della band di supporto. “Wipe Me Off This Earth” inzia come una cavernosa ballata folk elettronica per poi dipanarsi fra flussi di sezioni di archi e urla inquietanti. La traccia di chiusura, "Kiss Of Death", funge anche da punto di arrivo del viaggio intrapreso. La grande “anonima paura” non è più vista come una minaccia ma come parte integrante dell’esistenza. Abbracciandone la presenza, non rifuggendo dai suoi gelidi baci, la cantante scandinava ha posto le basi per una personale rinascita musicale.
17/02/2024