Faccianuvola

Le stelle* Il sole; L'arcobaleno))

2024 (Columbia)
hyperpop

Capita anche a voi che, cogliendo casualmente sprazzi della musica che state ascoltando, qualcuno osservi "Che roba triste che senti!", anche quando le sensazioni dominanti vi parrebbero essere tutt'altre? Beh, questo non potrà proprio capitare con l'album d'esordio del ventiduenne valtellinese Alessandro Feruda, in arte Faccianuvola.

In "Le stelle* Il sole; L'arcobaleno))", l'hyperpop scopre un suo forse inatteso, ma in fin dei conti inevitabile, potenziale progressivo, che trasforma ogni limite in occasione di esplorazione. Le prime impressioni possono ricordare Pop X, ma qui l’inventiva segue strade tutte sue: testi visionari e romantici, melodie che mutano continuamente senza mai abbandonare una contagiosa vena pop.
La tavolozza sonora di questo progetto nato tra le pareti di casa è interamente sintetica: il suono è un electropop dove pulsazioni quasi Ebm, momenti happy hardcore e slanci eurodance dominano il gioco, ma cedono talvolta il passo a testieroni cosmici o al piglio retrò del pianoforte. L’autotune è ovunque, ma non copre la sincerità del timbro di Faccianuvola, che resta in primo piano con disarmante naturalezza. I testi, dolcemente adolescenziali, giocano con i cliché senza in alcun modo temerli: “Mi manchi tu/ Guance rosse occhi blu” suona semplice, eppure tocca corde profonde. Brani come “Undomani” ignorano le regole metriche, mentre “Seibelləseibellə” fin dal titolo celebra con leggerezza l’amore in tutte le sue forme.

Lo sguardo del disco si allarga poi verso lo spazio e gli elementi naturali, dipingendo scenari di ampio respiro. In “Guance rosse occhi blu” canta: “Oggi ti ho disegnata morta nello scontro di due stelle/ Solo per distrarmi un po'/ Ma non riuscivo a farle brillare/ Farle brillare, farle brillare quanto te/ Che illumini lo schermo di un telefono/ Come avessi un mantello di fotoni, raggi cosmici, energia”, mentre “Giove
” spinge ancora oltre la commistione:

Ho perso la parte migliore di me
L'avrò lasciata su Giove, su Venere, in un posacenere
Non ci vuoi credere, mi va poi bene così
Sono partito per un'altra galassia
E non ti incontrerò più
E non ci penserò più a te
A quei tuoi lontani torrenti di montagna e Cassiopea

La stessa alternanza di quotidiano e fantastico si riflette nella musica, solo illusoriamente lineare: melodie che sembrano filastrocche - o perfino stralci di neomelodico - si aprono all’improvviso su accordi inattesi. Svolte armoniche sorprendenti capaci di trasportare atmosfere ed emozioni su un nuovo piano galattico.
Tra synth stellari e traboccante euforia melodica, il disco esplode di energia. E quando sembra che tutto abbia raggiunto il massimo, un nuovo orizzonte si dischiude, pronto a essere riempito di nuove cangianti vibrazioni cosmiche.

06/01/2025

Tracklist

  1. Uragani
  2. Seibelləseibellə
  3. Giove
  4. Guance rosse occhi blu
  5. Di carta mille baci
  6. Canzone
  7. Undomani
  8. Piangerepiangerepiangere
  9. Policromia/felicità
  10. Il sole dove va???

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