Chi c'è dietro "Where We Been, Where We Go From Here"? Dietro un titolo che sembra voler intrappolare, come fosse una fotocamera emozionale, lo spaesamento giovanile, l'incapacità tra mille dubbi di prendere una direzione?
I Friko sono Niko Kapetan (chitarra e voce) e Bailey Minzenberger (batteria), un duo incontratosi al freddo di Chicago. E da qualche parte al crocevia tra Sunny Day Real Estate, Bright Eyes, Bon Iver e primissimi Radiohead.
E cosa c'è, invece, dietro questa copertina bordeaux un po' démodé con l'effige di una collana dorata? Merce preziosa. Nove canzoni che, tra piogge di coretti, ritornelli a presa rapida e strofe strappalacrime cantate da Kapetan con il cuore in gola, necessitano un solo ascolto e poco più per arpionarsi all'anima di chi le ascolta.
E poi tante, tantissime chitarre. Chitarre che si gonfiano come le nuvole grigie prima della tempesta ("Where We've Been"), chitarre che sgommano euforiche sulle piste dell'adolescenza ("Crashing Through"), chitarre che gonfiano i muscoli, scattano e corrono fino a perdere il fiato ("Chemical").
Tra pianoforti sfiorati con la delicatezza della rugiada, archi spettrali e altre delicatissime soluzioni atmosferiche ("For Ella", "Until I'm With You Again", "Cardinal") c'è anche tanta intimità in "Where We Been, Where We Go From Here". Una fragilità che non può che farci rimembrare i chiari di luna rosa folk di Nick Drake.
Non c'è alcuna soluzione che esuli dagli schemi dell'indie-rock a base di chitarre degli ultimi trent'anni nell'esordio dei Friko, solo lacrime e chitarre. La capacità di questi due ragazzi di scrivere canzoni vibranti, vivide e immediate è però quella dei più grandi. E la loro lucentezza melodica quella dei puri di cuore. Tanto basta per farcelo salutare come uno degli esordi dell'anno.
23/02/2024