Liana Flores

Flowers Of The Soul

2024 (Verve)
folk, bossa nova

Quante volte ho usato con poca parsimonia il termine sublime, in verità vorrei non averlo sprecato inutilmente privandolo della sua valenza, perché questa volta il termine sublime è solo uno dei tanti appellativi che potrei adoperare per descrivere l'esordio di Liana Flores.

"Flowers Of The Soul" è un album che giunge dopo anni d'attesa e di continui rinvii. Sono passati infatti ben cinque anni dal successo di "Rises Of The Moon", brano incluso nell'Ep "Recently" (uno dei due ep registrati prima dell'album), diventato virale grazie alle strane sinergie di TikTok. La cantante brasiliano-britannica Liana Flores non ha ceduto alle numerose offerte contrattuali, atte a capitalizzare il clamore mediatico, concentrandosi sugli studi e una conseguente laurea in zoologia, per poi accettare un contratto con la prestigiosa etichetta discografica Verve.
Realizzato a Los Angeles con la produzione dell'ottimo Noah Georgeson (già alla corte di Joanna Newsom e Bert Jansch), l'esordio della giovane autrice è un inatteso mix di bossa nova e poetica folk sulle orme di Vashti Bunyan e Nick Drake, quest'ultimo riferimento non solo estetico, ma organico e vitale. Non sorprende che ad accompagnarla in questo viaggio ci sia il brasiliano Tim Bernardes, musicista baciato da egual grazia e poetica, che duetta con l'autrice nella delicatissima "Butterflies".

Liana Flores si muove agilmente tra influenze folk e jazz senza temere il confronto con artisti di alto lignaggio come Astrud Gilberto o Milton Nascimento, basterebbe la sola "Now And Then", con Jaques Morelenbaum al violoncello, per far entrare di diritto l'autrice tra le protagoniste della musica brasiliana contemporanea. Ma "Flower Of The Soul" è un disco che non concede tregua, le vibranti trame di bossa nova e jazz di "Halfway Heart" sono pura estasi, una serie di accordi dalla natura complessa che si trasformano in affabile magia lirica e armonica.
È un esordio impressionante, quello della giovane cantautrice di Norwich, appena ventiquattrenne, incantevole quando rinnova il fascino introspettivo della bossa nova in "I Wish For The Rain" (alla batteria Christopher Bear dei Grizzly Bear), altresì toccante nel momento in cui dialoga con le raffinate geometrie folk-jazz in stile Pentangle nella splendida "Orange-Coloured Day" o nella vezzosa "Cuckoo", brani che permettono a Liana Flores di sfoderare tutte le proprie qualità vocali.
Anche quando l'autrice canta d'amore e velleità giovanili ,"Nightvisions", si percepisce una profondità espressiva notevole, impreziosita da una musicalità barocca che solo apparentemente contrasta con l'idilliaca bellezza di "Crystalline" o la struggente intensità poetica di "Hello Again".
La verità è che "Flower Of The Soul" è un disco ispirato e maturo, un contenitore di preziose e non superflue divagazioni su temi ormai familiari come l'amore, la natura, i sogni e l'ineluttabilità della perdita degli affetti più cari.

Accantonati anche quei pochi inserti elettronici dei primi due ep, Liana Flores si è avvalsa di una vera e propria band, dimensione senz'altro più congeniale alle raffinate e accorate composizioni dell'autrice, prive di quell'enfasi posticcia che segna il labile confine tra romanticismo e stucchevolezza, ricche invece di una complicità emotiva ("Slowly"), che permette all'ascoltatore di sentirsi partecipi di un racconto meraviglioso e autentico.
Esordio dell'anno, forse!

22/08/2024

Tracklist

  1. Hello Again
  2. Orange-Coloured Day
  3. Nightvisions
  4. Crystalline
  5. Now And Then
  6. Halfway Heart
  7. "When The Sun..."
  8. I Wish For The Rain
  9. Cuckoo
  10. Butterflies
  11. Slowly






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