Mardi Gras

Sandcsastle

2024 (Underground Symphony)
symphonic alt-rock, alt-folk

Un percorso sorprendente, quello dei Mardi Gras, band dell’area romana che da sempre interpreta il proprio ruolo con curiosità e desiderio di spingersi verso territori inesplorati, sperimentando continuamente nuovi suoni. Partiti come duo acustico fortemente legato dalla tradizione Irish, i Mardi Gras nel corso degli anni Dieci si sono trasformati in un quartetto dai contorni country-folk, intenzionato a guardare ben oltre l’Irlanda delle origini, per sporgersi verso una forma di cantautorato disposto ad aggiungere punti di contatto sia con i migliori songwriter americani che con la scena indie contemporanea. La line-up nel frattempo continuava a espandersi, fino a contare su sei elementi, ognuno dei quali con in dotazione un background in grado di ampliare a dismisura il ventaglio stilistico proposto dal gruppo.

“Sandcastle” è un progetto che parte da lontano: i Mardi Gras iniziarono a elaborare le canzoni basandosi su un soggetto originale scritto da Sante Sabbatini, Francesco Braida e Filippo Novelli per un graphic musical poi reso disponibile su Amazon, lasciandosi guidare dalle immagini per musicare otto episodi della storia. Intrapresa la scrittura con la medesima line-up di “Playground”, il precedente album risalente al 2015, il lavoro è proseguito mentre avvenivano alcuni avvicendamenti, fra i quali il più rilevante è stato quello alla voce: Claudia Loddo è stata sostituita da Liina Rätsep, cantante estone nella band dal 2018, protagonista di una serie di singoli centellinati in questi anni, fra i quali merita menzione almeno “Gingerman”, frutto nel 2019 della collaborazione con il cantautore dublinese Mark Geary.

La nuova vita dei Mardi Gras è inaugurata dai tasti del pianoforte che fungono da morbido incipit per “The Dance Of The Sand”, lieve tappeto sonoro sul quale vanno a sovrapporsi in sequenza una chitarra acustica, la voce di Liina, gli archi, il basso, la batteria, la chitarra elettrica, in un crescendo denso di enfasi. Il rock e l’orchestra, una fusione che genera otto brani dall’impatto fortemente emozionale, e che in “Cinematica”, la seconda traccia del disco, si approssima verso una forma di symphonic heavy-alt-rock molto efficace, che non scade mai nel prolisso o in inutili lungaggini progressive. Il riferimento più prossimo sono piuttosto gli Evanenscence, oppure certe band del circuito nord-europeo che non rinunciano mai a coniugare chitarre hard e ganci melodici.

“Sandcastle” si impone così come piacevole sorpresa, nonché come conferma del talento, della tecnica esecutiva e della capacità dei Mardi Gras di cambiare pelle. Un lavoro eterogeneo, che alterna l’alt-rock orchestrale di “Stop The Presses” e “Don’t Touch The Sinner” al respiro electric-alt-folk di “Cross The Line” e “Wake Up”, concedendosi anche i colori tenui di “Lia’s Theme” e le rotondità radiofoniche di “After The Fire”. La primordiale radice irlandese resta giusto in certi ricami chitarristici, passaggi più lievi che non di rado preludono a decise sferzate elettriche. Il respiro internazionale dell’opera porta oggi i Mardi Gras a essere accostati ad altre band italiane in grado di riscuotere grandi consensi anche oltre frontiera con una proposta assolutamente personale, tanto gli storici Lacuna Coil quanto i più recenti Messa, esempi con i quali hanno in comune la presenza di una voce femminile fortemente caratterizzante.

22/11/2024

Tracklist

  1. The Dance Of The Sand  
  2. Cinematica  
  3. Lia’s Theme
  4. After The Fire  
  5. Cross The Line  
  6. Stop The Presses  
  7. Wake Up  
  8. Don’t Touch The Sinner


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