Gli Hotline TNT sono il progetto di Will Anderson, songwriter e polistrumentista (già nei Weed), che ha dato vita praticamente da solo ai primi due album della band, tra cui l'acclamato "Cartwheel" del 2023, lodato da Pitchfork e da numerosi addetti ai lavori.
Con il terzo lavoro, "Raspberry Moon", Anderson decide di cambiare rotta: abbandona l'approccio solista e coinvolge attivamente la band, ormai affiatata dopo lunghi tour condivisi con i Wednesday, Snail Mail e MJ Lenderman. Il risultato è un suono più compatto e stratificato, sostenuto da vigorose linee di basso e solidi pattern di batteria.
La produzione, affidata ad Amos Pitsch (frontman dei Tenement), mira a spingersi oltre i confini dello shoegaze, da sempre cifra stilistica del gruppo. Rispetto ai lavori precedenti, la voce emerge con maggiore chiarezza, meno sommersa dai consueti muri di chitarre. Pitsch contribuisce anche con pianoforte, tastiere e percussioni, donando all'album una nuova ricchezza timbrica e una maggiore pienezza sonora.
Fin dai primi quattro brani si percepisce la capacità della band di esplorare le molte sfumature del genere: l'intimismo in crescendo di "Was I Wrong", il passaggio strumentale straniante à-la My Bloody Valentine in "Transition Lens", i riff ossessivi della compatta "The Scene", fino ai cori da stadio di "Julia's War", brano che - come afferma lo stesso Anderson - vuole far alzare lo sguardo dagli scarponcini agli shoegazer.
Con "Break Right", gli Hotline TNT si spingono oltre i propri riferimenti stilistici e confezionano uno dei momenti più intensi del disco: una ballata dimessa, da prime luci dell'alba, sospinta da un ipnotico drive chitarristico e pochi tocchi di pianoforte, capaci di creare una tensione emotiva nuova e sorprendente.
Se "Cartwheel" raccontava amori falliti e disillusione, "Raspberry Moon" lascia intravedere un rinnovato slancio emotivo, un'apertura verso l'innamoramento. Lo conferma il verso "I wanna try/ Get butterflies" in "Candle", una confessione dolce e sincera, in contrasto con gli intrecci delle chitarre distorte incalzate dalla muscolare spinta percussiva.
Ormai tra i protagonisti più interessanti del revival shoegaze, gli Hotline TNT firmano l'opera più accurata della loro carriera. Senza rinnegare il proprio marchio di fabbrica, si muovono con consapevolezza verso un suono più melodico e accessibile, mantenendo intatta quella dose di impatto che il genere richiede.
Così, anche quando ammicca al power pop più diretto, "Raspberry Moon" resta un lavoro solido e coerente: non scuoterà i pilastri del genere, ma è la dimostrazione limpida della maturità raggiunta dalla band e della loro capacità di attualizzare, con sensibilità e visione, il linguaggio dello shoegaze.
29/06/2025