C'è qualcosa in questa nuova corrente ambient dub che richiama l'approccio del decennio Zero, un'era pre-social vicina ma già mitizzata, in cui gli artisti scambiavano informazioni su Usenet e forum, immaginando un web aperto e illimitato. Quella visione si è poi trasformata, riflettendosi in estetiche sonore che raccontano un cyber-spazio dalle forme incerte; la solitudine diventa un mantra ipnotico, uno stato mentale da plasmare tra schermi e flussi incessanti di stimoli, mentre la musica si trasfigura in un rifugio digitale, un'aggregazione smaterializzata. Usof, artista con base a Lisbona, esplora questi concetti attraverso una visione dell'ambient che frantuma i codici e ricompone un passato che è insieme sedimento e reliquia, tra ingenuità perdute e fascinazioni ritrovate. Di quell'epoca raccoglie la tensione sperimentale, la volontà di stratificare glitch e sintesi granulare ("Imageboard"), una tecnica capace di scomporre il suono madre in microscopiche particelle per riordinarlo in trame organiche, pulsanti e mutevoli.
La trasposizione sonora di questa filosofia è magnetica, un tenero abbraccio meditativo che affonda le sue radici nella ricerca di un'intimità difficile da ottenere. "Stay Longer" è la febbrile allucinazione di un alieno che, pur adattandosi alla Terra, ne assorbe soprattutto le inquietudini; non si riconosce nel mondo e cerca rifugio nelle profondità di un oceano bluastro e contaminato ("Skin Board"), oppure tra i detriti di una tecnologia ancora da decifrare ("Pressured Water"). Eppure, "Stay Longer" non è solo un'odissea solitaria: è anche un dialogo con la nuova scuola ambient dub, evidente nelle collaborazioni con artisti come Ben Bondy e Conna Haraway, figure di spicco nelle derive più crepuscolari del genere, che danno vita alle esecuzioni più materiche e ritmate dell'opera.
Non sempre il viaggio arriva a una piena rivelazione: che si tratti di miasmi bio-organici o di fluttuazioni ectomorfe, le visioni del sound designer oscillano tra realismo magico e delirio cibernetico, un labirinto incompiuto di sistemi criptati che talvolta si sfilacciano prima di prendere forma. Ma ciò che resta è la sensazione di un cammino ancora in evoluzione, irrequieto e carico di un potenziale vertiginoso.
10/02/2025