Colle der Fomento

Solo amore

Autore: Simone "Danno" Eleuteri, Massimiliano "Masito" Piluzzi e Fabio Piccolino
Titolo: Colle der Fomento. Solo amore
Editore: Minimum Fax
Pagine: 476
Prezzo: 20,00

 

Mi dispiace deludervi: ma questo non è un libro di musica. Mi spiego meglio: non è solo un libro di musica come si potrebbe facilmente pensare visti gli autori. “Solo amore”’ è un’opera che racconta una città, la nascita di una scena musicale e come una matassa di vite e destini si siano incrociati tra un locale e un bar. Ci troverete canzoni e persone che fanno i conti con il mondo di fuori e con i demoni dentro sé stessi. E’ la storia del Colle Der Fomento.

 

Chi scrive è molto legato alla scena della sua città e alla fine degli anni 90 aveva nelle musicassette “artigianali” il Colle, i Cor Veleno, Flaminio Maphia e Piotta gentilmente mixati dall'elemento più adulto ed esperto della comitiva. Ma se a venti anni da quelle cassette, lasciate a prendere polvere nascoste dietro i vinili, c'è voglia di leggere (e scrivere di) “Solo amore” è per un altro motivo: la profonda stima nei confronti del Colle der Fomento. Simone "Danno" Eleuteri e Massimiliano "Masito" Piluzzi, a prescindere da ogni genere, città e scena, riescono a rappresentare come pochi in Italia, e da sempre, una realtà alternativa e indipendente, con una coerenza e una perseveranza granitiche ed encomiabili. E nel libro i diretti interessati raccontano con nitidi aneddoti come tale mentalità intransigente spesso abbia fatto finire in maniera non proprio idilliaca rapporti umani e professionali, umani, facendo loro pagare un prezzo.
Non mancano i racconti delle tante battaglie e le riflessioni su questo approccio, su questa scelta da rinnovare costantemente. Colle der Fomento è un nome da sempre schierato contro la mentalità di chi - tra colleghi, discografici e mass media - ha cercato di svendere i concetti basi dell’hip-hop. Concetti verso i quali Piluzzi ed Eleuteri hanno sempre dimostrato ferrea fede, sostenuta da una produzione rap che ancora oggi brilla. E se ciò può aver precluso loro qualche copia venduta in più o numeri più ricchi sulla piattaforme, dall’altra parte ha garantito loro un rapporto con il pubblico - testimoniato anche dalla presentazione del volume al Monk Roma - che ha pochi paragoni in Italia, cementificato da una persistente dimensione live.

Il giornalista Fabio Piccolino così accende il registratore e lascia parlare i protagonisti. E la storia inizia, come un film da cui è impossibile staccarsi, suggellata inoltre da un apparato fotografico che da solo vale l'acquisto. “Solo amore” segue una scansione cronologica intervallando la narrazione album per album, con capitoli appositi dedicati ai loro lavori analizzati track by track, fornendo così aneddoti e particolari che non possono non invogliare a riascoltare le tracce, alla caccia di quel dettaglio nel beat o di quella particolare citazione nella rima.
Ognuno può rivivere così, sulle ali della nostalgia, i primi fasti musicali della vita del duo, sapere cosa è successo nei lunghi intervalli di silenzio. E c'è anche chi - come il sottoscritto - può approcciarsi in maniera ancora più completa ad "Adversus", specie se, come in questo caso, lo considera il disco hip-hop più bello uscito negli ultimi anni in Italia.

 

Senza anticipare nulla a chi ancora non ha il volume tra le mani, basti dire che Danno e Masito, insieme ai loro compagni di battaglia di una vita (Ice One, Piotta, Dj Baro, Dj Craim, Kaos), non lesinano dettagli e svelano al lettore alcuni aspetti privati molto delicati che hanno avuto poi ovvia ripercussione nella loro carriera: perché succede questo, nel bene e nel male, a chi fa della musica la propria vita.
Inutile quindi consigliare questo libro ai fan della band o dell'hip-hop hardcore, poiché lo hanno già comprato: sarebbe bello che una tale testimonianza di carriera e visione, di identità, venisse letto anche dai più giovani, magari abituati a pensare a una forma attuale "deviata" di successo. Ai lori occhi all’inizio “Solo amore” potrebbe apparire come un romanzo di fantascienza, ma in realtà è solo la formula per lasciare un segno vero nella musica italiana.

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