LES ENFANTS - Les Enfants Ep (2012, Via Audio)
songwriting
Opera prima di questo quartetto milanese che inizia a suonare nel 2008 e arriva al debutto discografico quest'anno, aiutata dai consigli di gente esperta come Matteo Camisasca degli AIM e Federico Dragogna dei Ministri. L'idea dei quattro sembra essere quella di proporre una sorta d'incontro tra elementi sulla carta poco compatibili come un suono intimista ed etereo, una ritmica invece ben più incisiva e un timbro vocale pieno e stentoreo. In teoria la voce e la batteria rischiano di soffocare la delicatezza delle chitarre, invece il tutto risulta molto ben amalgamato e il risultato finale non manca né d'efficacia e nemmeno di personalità. Tra l'altro il sottoscritto li ha visti anche dal vivo e lì i contrasti descritti sono molto più accentuati e la resa è ancora migliore. Il consiglio, quindi, è quello di lasciarsi andare di più anche in fase di registrazione, ma già così questa è una band la cui proposta è di sicuro interesse e merita di essere seguita. (Stefano Bartolotta 7/10)
RICCARDO BELLINI - La gentilezza delle cose Ep (2012, autoproduzione)
songwriting
Cantautore milanese al debutto, Riccardo Bellini può vantare la partecipazione di ospiti come Paolo Perego (Amor Fou), Roberta Cartisano e Lele Battista, che si è occupato anche della produzione artistica. Queste cinque canzoni propongono un suono molto pop che non si spinge in alcun tipo di sperimentazione, ma ha due importanti meriti: il primo è quello di risultare decisamente fresco e vitale, e il secondo è il portare con sé una naturalezza e una spontaneità che valorizzano al meglio le melodie e il timbro vocale di Bellini, che parimenti scrive canzoni senza voli pindarici ma con gusto e ispirazione. Tutto ciò non significa che manchi della ricerca musicale, ma semplicemente che essa non porta ad alcuna ostentazione, ma semplicemente a una piacevolezza d'ascolto mai frutto di banalità. Bellini e i musicisti che hanno collaborato con lui, quindi, sono stati bravi ad avventurarsi su un terreno particolarmente scivoloso e a uscirne con qualcosa che merita di essere ascoltato, e che concretizza il concetto espresso dal titolo in modo valido e interessante. (Stefano Bartolotta 7/10)
MARCO BROSOLO - FEDERICO TAVAN - Volo sbranato Ep (2012, autoproduzione)
songwriting
Marco Brosolo, friulano residente a Berlino, si era già fatto notare con altri progetti negli anni scorsi, soprattutto quello chiamato semplicemente 9, nel quale esplorava con gusto la materia cosiddetta indietronica. Qui ci propone qualcosa di completamente diverso: canzoni eseguite quasi solo con chitarra acustica e voce, nelle quali le melodie e il timbro vocale di Brosolo incontrano i testi di Federico Tavan, poeta affetto da crisi psichiche fin dall'adolescenza. La veste sonora minimale utilizzata è perfetta per rappresentare le situazioni descritte nei testi di Tavan, che ovviamente sono molto incentrati sulla propria condizione personale; anche il cantato ha la giusta espressività, e sono azzeccati i momenti in cui il suo fluire viene spezzato dal parlato del poeta. Il modo in cui viene utilizzata la chitarra acustica, poi, è sufficientemente vario per non far sembrare troppo simili tra loro le diverse canzoni, e lo stesso vale per quel paio di episodi in cui il suono è leggermente ampliato. Un progetto, quindi, ben riuscito e che ci mostra un musicista poliedrico e abile nel trovare ogni volta la giusta forma di espressione alle proprie idee. (Stefano Bartolotta 7/10)
ANDREA CARBONI - Sassi Ep (2012, autoproduzione)
songwriting
Andrea Carboni, cantautore pisano con lunghi trascorsi in quel di Ginevra, lo abbiamo incontrato di recente in "Simmetrie", il bel tributo agli Scisma edito lo scorso aprile da Mag-Music. In quel caso si occupò di dare una nuova veste a "Golf". Ora è il momento di tornare a scoprire le carte, proponendo nuove tracce autografe a due anni da quell'esordio ben accolto dalla critica che fu "La terapia dei sogni" (in realtà tre brani vennero pubblicati già nel 2005 ne "L'amore manifesto"). "Sassi" è il nuovo Ep autoprodotto che mostra un ulteriore passo in avanti, un completamento stilistico. Quattro canzoni che sviscerano diversi lati della personalità artistica di Carboni, in grado di muoversi fra spirito indie e intenso cantautorato. Miscela tendenze "alt" nella title track e ne "Il male minore", fa lo chansonnier nella conclusiva "Complicité" (in francese), cesella uno strumentale da applausi nei tre minuti de "Il mio rumore bianco", miscelando stratificazioni post-rock e vaghissime reminescenze simil-prog. È un bel sentire, e per fine 2012 è atteso il secondo full length. I proventi delle vendite di "Sassi" saranno devoluti alla fondazione Achille Sclavo, che si occupa di produrre vaccini destinati ai bambini dei paesi in via di sviluppo. (Claudio Lancia 6,5/10)
LARA MAZZONI - Seconda Pelle (2012, autoprodotto)
female songwriting
A volte bastano una voce limpida e sei corde da pizzicare per esprimere un mondo, e tanto le canzoni scritte di proprio pugno quanto quelle scelte dal bagaglio dei ricordi, specialmente se interpretate con la giusta dose di personalità, possono comporre un ritratto genuino e convincente. Quella di Lara Mazzoni è una musica che "respira", si insinua tra le pieghe dell'anima, fa aprire i nostri occhi e ci fa riflettere su noi stessi e su cosa davvero vogliamo con la delicatezza innocente di un sussurro all'orecchio, e questo "Seconda pelle" altro non è che la prima tappa - o meglio, la tappa "numero zero" in attesa dell'album vero e proprio - di un percorso artistico e umano. Un biglietto da visita fatto di parole e di note, affascinante sebbene frammentario (registrato in studio e dal vivo), di una cantautrice che non nasce all'improvviso (etnomusicologa, Lara ha un solido background jazz, gospel e blues), il cd è composto da tre canzoni originali - tra cui "Seduta in una strada che non c'è" (curiosamente, nonostante il titolo in italiano, il brano è in inglese) che seduce grazie alle armonizzazioni vocali - e cinque prese in prestito dagli artisti che l'hanno aiutata a forgiare la propria identità. Le selezioni sono tutto fuorché prevedibili: l'intima "Hummingbird" è di Kris Delmhorst, nome noto a chi segue con attenzione la scena folk di Boston, e ci sono anche "Runaway Train" dei Soul Asylum e una cover di "Here Comes The Rain Again" degli Eurythmics che funziona anche se denudata dai sintetizzatori che l'hanno resa un classico. In chiusura c'è una rilettura di "Like The Way I Do" di Melissa Etheridge che ne esorcizza il rancore, mostra le cicatrici anziché digrignare i denti riuscendo, tuttavia, a non trasformare il canto in pianto. Quale strada sarà intrapresa dopo questo breve disco di presentazione? Troveremo arrangiamenti più densi e compositi? "Tempo al tempo": forse altri riferimenti e altre passioni renderanno il terreno più fertile... ma se amate l'aristocrazia cantautorale femminile che va da Joan Baez fino a Suzanne Vega, e nel contempo non disdegnate Elisa e Cristina Donà, c'è già qualcosa per saziare il vostro appetito. (Alessandro Liccardo 6,5/10)
RE-OFFENDER - Re-Offender (2012, autoproduzione)
wave, alt-pop
Piccole indie band crescono, nei posti più insperati, a volte improbabili. Nella miriade di demo che ti piovono dentro casa, uno scribacchino musicale ogni tanto riesce a scovare qualche sorpresa davvero inattesa. I Re-Offender sono sei ragazzi di Frosinone: centro, ma molto centro Italia, città decisamente poco toccata dai circuiti musicali che contano, anche da quelli alternativi, e per vedere qualcosa di davvero entusiasmante bisogna prendere l'autostrada a farsi un giro a Roma, in uno dei locali che "contano". Curati, riflessivi al punto giusto e molto determinati, i Re-Offender ci regalano le loro prime quattro incisioni, in un Ep autoprodotto che elargisce grandi promesse per il futuro. Pop-rock con significativi rimandi alla new wave degli anni 80, che si fanno più dark in "Adrienne", più alt-pop nell'orecchiabile "Your Failure", più urgentemente easy-rock in "AllThatRemains", più elaborati nella conclusiva "The Silver Spoons" (da applausi), sempre con quel retrogusto vagamente malinconico, ma mai opprimente. Tanti riferimenti al passato, ma pare che almeno un componente del gruppo non sappia minimamente cosa sia la new wave degli anni 80: beata gioventù! (Claudio Lancia 6,5/10)
VALTER MONTELEONE - Hill Park (2012, H-Demia Classic Recording)
jazz
Atmosfere elegantemente jazzy permeano le sei composizioni dell'esordio solista di Valter Monteleone, polistrumentista toscano di consumata esperienza, attivo come turnista sin dagli anni 60, da sempre concentrato sulle possibili connessioni fra jazz, musica sudamericana e progressive rock. Il jazz è la matrice comune per la tessitura di trame fortemente paesaggistiche, il collante indispensabile per fondere assieme aromi bossa, swing, pop, rock, blues, flamenco e molto altro, tra viaggi, memorie e i numerosi strumenti (chitarre, piano, batteria, percussioni, basso), tutti suonati da Monteleone, protagonista assoluto di una vera one man band. "Hill Park" è un lavoro intimo, personale, un diario che riassume i percorsi geografici compiuti dall'autore nel corso della propria vita, fra castelli (la Fortezza di Montalcino, i luoghi dell'infanzia, ma anche il castello Aragonese di Taranto, in cui Valter risiede attualmente), meravigliosi giardini all'inglese (i parchi di Londra visitati in un recente viaggio, quelli di Salisburgo immortalati in "Gardens"), le incantevoli spiagge ioniche e memorabili flash da un Brasile al momento soltanto immaginato (l'iniziale "Bossando"). Quattro strumentali e due cantati che lasciano un solo dubbio: tutto troppo educato e inappuntabile per questi tempi così chiassosi e frenetici? (Claudio Lancia 6/10)
HELL'S ISLAND - Black Painted Circle Ep (2012, autoproduzione)
prog rock, metal, post grunge
Gli Hell's Island provengono da Brescia e questo Ep segue di tre anni il primo album e vede l'ingresso in formazione di un nuovo chitarrista. La band dichiara di aver mantenuto le proprie radici grunge e metal ma di essersi ispirata più al progressive rock rispetto al passato, ed effettivamente il pregio principale di questi quattro brani è quello di avere una struttura che non è mai definita e schematica, ma che invece si sviluppa in modo articolato e difficilmente prevedibile, sempre con un'identità ben definita. In più c'è comunque una concretezza tale per cui la voglia di osare nel songwriting non appare mai fine a se stessa. Tolto questo, i suoni e il cantato sono piuttosto convenzionali, pur se ben prodotti, e le melodie in sé non sono brutte ma nemmeno particolarmente degne di nota. Il lavoro si lascia ascoltare e ora per la band è tempo di trovare la giusta personalità, non solo in come si sviluppano i brani ma anche negli altri elementi che li compongono. Nulla vieta di pensare che possano riuscirci presto. (Stefano Bartolotta 6/10)
FERMOIMMAGINE - Foto ricordo (2012, autoproduzione)
electro-wave, songwriting
FermoImmagine è il nuovo progetto di Luigi "Nife" Maresca e Mirko "Mrk" Ravaioli, due musicisti di Faenza che propongono morbida electro-wave con testi in italiano. Su basi esclusivamente elettroniche si innestano il basso di Mirko e le chitarre di Luigi, che poi ci mette anche la voce e la responsabilità nella scrittura delle liriche. "Foto Ricordo" è un mix di suoni sintetici e testi intimistici che raccontano comuni disagi contemporanei (l'eterna precarietà nell'iniziale "Quello che siamo", le difficoltà di un presente iperveloce che disumanizza in "Ozio") e piccoli disastri personali (il capolinea di un amore ne "La fine", le giornate che inesorabilmente si accorciano, ben descritte in "La sera di settembre"), mostrando una sensibilità inequivocabilmente autunnale ("Le nuvole", "Foglie d'autunno"). La formula, accattivante nelle prime tracce, si rivela un tantino monocorde nell'arco delle undici composizioni, nonostante l'intervento di alcuni ospiti (Francesco Minotti, Naima, Gioia Gurioli) che contribuiscono soprattutto per cori e seconde voci. Buono il risultato quando cercano di picchiare un po' più duro, come nel caso di "Quante volte" (l'incipit pare preso di forza da "Pornography"), in cui fa capolino persino un assolo della sei corde di Maresca. Un lavoro comunque coraggioso, nel quale il duo non teme di mettersi a nudo, rivangando i fantasmi post-punk del passato e aggiungendo importanti venature cantautorali. Come dei Diaframma (i primissimi Diaframma) meno maledetti, come un Garbo meno rivoluzionario. Con eleganza e raffinatezza. (Claudio Lancia 5,5/10)
DAVIDE VETTORI - Visione Cosmetica (2012, Garage)
electro - synth-pop
Davide Vettori realizza, con "Visione Cosmetica", la sua iniziazione al rock elettronico. Qualche eccezione spicca, come le abrasioni di "Personal Computer", la lunga e dolente "Il vizio" (ma non intensa quanto i talking-blues di Venezia), il duetto autoriale d'accusa di "La distrazione", quasi dei 99 Posse di cattivo umore, la base drum'n'bass infettiva di "Un quinto di potere", e in parte anche il piano e l'ambience della traccia fantasma. Debutto electro-synth-pop da sbadiglio (se non da imbarazzo per la rozzezza di alcune soluzioni) per il musicista trevigiano - già alle spalle una mini-carriera di sonorizzatore multimediale -, che mostra di preferire ingredienti scaduti: vocals New Order-iane, testi appesantiti di retorica, basi di elettronica elementare. Contributi di Nicola "Bologna Violenta" Manzan e di Ilenia Volpe ne "La Distrazione". Primo videoclip realizzato dallo stesso Vettori: "Morire a metà". (Michele Saran 4,5/10)
LES ENFANTS - Les Enfants Ep (2012, Via Audio)
RICCARDO BELLINI - La gentilezza delle cose Ep (2012, autoproduzione)
MARCO BROSOLO - FEDERICO TAVAN - Volo Sbranato Ep (2012, autoproduzione)
ANDREA CARBONI - Sassi Ep (2012, autoproduzione)
LARA MAZZONI - Seconda Pelle (2012, autoproduzione)
RE-OFFENDER - Re-Offender (2012, autoproduzione)
VALTER MONTELEONE - Hill Park (2012, H-Demia Classic Recording)
HELL'S ISLAND - Black Painted Circle Ep (2012, autoproduzione)
FERMOIMMAGINE - Foto ricordo (2012, autoproduzione)
DAVIDE VETTORI - Visione Cosmetica (2012, Garage)
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