Big Thief

Vampire Empire

Presentata dai Big Thief durante alcuni concerti nel 2022 e divenuta un punto fermo nelle scalette del tour primaverile del 2023, “Vampire Empire” ha trovato finalmente una veste in studio definitiva ed è stata condivisa dalla band di Brooklyn il 19 luglio su tutte le piattaforme di streaming (la pubblicazione di un 7" è invece prevista per il 20 ottobre). Fin dal suo inaspettato debutto live la canzone era stata acclamata dal pubblico e dalle riviste statunitensi e la performance concessa al The Late Show di Stephen Colbert a fine febbraio era stata a dir poco trionfale. Così come trionfale è stata del resto la sua comparsa nel tripudio emozionale che è stato l’ultimo tour europeo dei Big Thief in cui, a onore del vero, il pacchetto di brani inediti è stato decisamente cospicuo ed esaltante.

 

“Vampire Empire” poteva dunque, e forse può ancora, essere uno dei vertici del venturo Lp del gruppo statunitense, ma una sua distribuzione sotto forma di singolo era necessaria. Necessaria perché chi di questo pezzo si è innamorato all’istante non poteva continuare a vivere senza poterla riprodurre in un loop infinito d’ascetica commozione. Necessaria anche perché i Big Thief sono e sono sempre stati una band in divenire e lo stato attuale di forma smagliante dimostrato nella loro ultima brillante prova in studio e sui palchi andava celebrato in qualche modo.

Proprio lo strabordante amalgama elettro-acustico tipico delle performance del gruppo viene sublimato in questa registrazione. “Vampire Empire” è infatti un potente rilascio di tensione: tematizzando dinamiche tossiche di attrazione e sfibramento in una relazione, essa ne rappresenta il riscatto e sancisce la riconquista di quell’energia vitale di cui pare essere stata privata la voce narrante nella prima strofa:

Watching TV tired, bleeding on the bed
The milk has just expired, all the leaves are dead
I’m not quiet, you’ve been quiet, just receiving what you said
Reeling, feeding, feeling filled by everything you fed
I see you as you see yourself through all the books you read
Overwhelmed with guilt and realizing the disease

Apatia, disconnessione e lo spettro del comedown da assunzione di droghe collidono però fin da subito con la straordinaria interpretazione vocale di Adrianne Lenker. Posata su un cadenzato battito percussivo, la voce della cantautrice si impone sulla scena con un continuo cambio di intonazione e registro che esalta le figure di suono dei versi e il loro aspetto marcatamente ritmico. L’acme di questa concitata recitazione coincide, nella terza e ultima strofa, con la presa di coscienza del necessario allontanamento dal “vampire empire” di cui è succube l’io lirico: Adrianne urla proprio come le abbiamo sentito fare dal vivo e in questo urlo confluiscono rabbia, frustrazione e tutto un malessere interiore che trova guarigione nello sfogo catartico.

Al centro di questa parabola di riaffermazione del sé e di una sostenibile definizione dei confini personali, un’esplicita connotazione erotica, vicina a certe liriche di Indigo Sparke, addolcisce però le difficoltà:  

We jump into the pond, then we come under the shower
You lay upon my pillow and you open like a flower
I wanted to see you naked, I wanted to hear you scream
Wanted to kiss your skin and your everything
I wanted to be your woman, I wanted to be your man
I wanted to be the one that you could understand

La secondo strofa di “Vampire Empire” diviene dunque il centro da cui ripartire per ritrovare un equilibrio relazionale grazie all’unione di eros e philia, dei corpi e dello spirito. Un’unione che non poteva suggellare in modo migliore i successi di una band che spero ci stupirà e meraviglierà ancora a lungo, perché del loro “vampire empire” non si vorrebbe fare mai più a meno.