Titolo: Grafika!80! - Italian New wave, Punk, Dark, Industrial
Autore: Matteo Torcinovic
Editore: Goodfellas edizioni
Collana: Spittle
Pagine: 272 a colori
Formato: 20x25
Prezzo: 35 euro
Isbn: 978-88-99770-21-1
Mente e occhi hanno un bel da fare quando si sfogliano le pagine di “Grafika!80!” di Matteo Torcinovich, grafico tra i fondatori del collettivo artistico Death Tricheco, firma anche di “Buy or Die! The Residents + Ralph Records + Other related artwork 1972-2016”. Il volume (il cui titolo completo è “Grafika!80! - Italian New wave, Punk, Dark, Industrial” edito per Goodfellas Edizioni) esplicita fin dal nome quale sarà il viaggio che ci aspetta e tra quali generi musicali. Un'immersione in una decade che ha visto lo sbocciare di tante realtà artistiche indipendenti anche nell'underground italiano, la cui creatività inarrestabile valicava le sette note. Chi spesso guarda oltralpe per cercare stimoli e storie qui avrà una massiccia mole di contenuti per rimanere in patria e ammirare le nostre meraviglie: chi invece voleva approfondire l'argomento, troverà altrettanti contenuti, analizzati e proposti partendo dall'aspetto estetico. Anni Ottanta fatti di dischi, audiocassette, fanzine e allegati, locandine, etichette indipendenti, Copy Art e tante fotocopie, dove le macchine – computer e sintetizzatore – poco alla volta iniziano a cambiare la grammatica dell'arte e della musica, venendo addomesticate anche dai nomi più anticonvenzionali. “Grafika!80!” è suddiviso in “Carta stampata” a cui seguono “Plastica nera”, “C30 - C60 – C90” e “Piccolo spazio pubblicità”, composti con il contributo di Mirco Salvadori, Vittore Baroni e Giorgia Fileni.
A folgorare l'autore da ragazzo è l'album “Never Mind the Bollocks, Here's the Sex Pistols”, un'opera fondamentale per la storia del rock anche del punto di vista grafico, visto il lavoro seminale optato per la copertina “solo” colori & lettere di Jamie Reid. La scena si sposta da Venezia – città natale di Matteo Torcinovich – alla Bologna infuocata dal punk di fine 70, con le sue Produzioni Tecnofobiche e Harpo's Music, fino ai vari focolari creativi sparsi per la penisola, dove il confine tra musicista e disegnatore è molto labile. In un contesto attuale dominato dal web e dalle sue possibilità di comunicazione, è forte l'impatto con attività che tramite tanta fatica e pazienza, tirature limitate e spedizioni postali provavano a creare il loro circuito.
Autoproduzioni, mainstream, label indipendenti convivono tra le centinaia e centinaia di immagini impresse sulle pagine, che sia bianco e nero o colore, collage o prime prove di un disegno compiuterizzato. Ci si imbatte nelle fanzine più conosciute - “Musica 80” e “Frigidaire” passando per “Sexual Lobotomy” - e progetti geniali e avanguardistici come la “non band” Lieutenant Murnau. Mentre in Inghilterra “Sniffin' Glue” detta legge, a Lucca nel 1983 “Area Condizionata” - racconta il diretto interessato Vittore Baroni - era “composta da una audiocassetta di un’ora e un libriccino di una ventina di pagine più diversi allegati (perfino un coltellino di plastica e una patatina sintetica)”: tre soli numeri per un progetto tutto homemade.
Fotografia di una decade e di una penisola artisticamente alternativa nel suo senso più autentico (e terribilmente lontana), “Grafika!80!” chiarisce fin da subito come all'appello manchino dei nomi, e ciò fa capire cosa doveva essere quel periodo, ma ciò che è presente inquadra la vitalità e l'estro strabordanti del periodo. Per la gioia di occhi e mente.