Wham!
Make It Big
(Columbia, 1984)

Da "Everything She Wants" a "Credit Card Baby", passando per le già note "Wake Me Up Before You Go-Go", "Freedom" e "Careless Whisper", tutte le canzoni di "Make It Big" sono dei muscoli che si tendono e che si rilassano, dei vuoti d'aria fatti apposta per correggere l'assetto dell'ascolto e per ristabilire continuamente quello che i nostri fratelli maggiori chiamano feeling. Dei brani, otto per l'esattezza, cesellati nel legno della melodia sfrontata e suadente che si sforzano di ricreare i contorni del best pastellato e del soul cangiante, del rock agrodolce e del funky distillato. Delle canzoni che, come nel caso della "If You Were There" degli Isley Brothers (l'unica cover dell'album, una specie di dichiarazione d'amore) e della splendida e rarefatta "Like A Baby" si permettono degli stiramenti climatici di una bellezza persuasiva, un modo di soffiare sui suoni che è molto più vicino all'intimismo misterioso di Smokey Robinson piuttosto che al narcisismo dandy degli Spandau Ballet.
Sembra un paradosso, ma in "Make It Big" non c'è niente di essenziale, nessun hit storico, nessun refrain filosofale, solo otto "easy pieces" che potrebbero continuare a uscire come singoli in qualsiasi momento con la certezza di fare sempre centro. Siamo all'antitesi della pretenziosità. Cosa che fa di questo disco una cosa enorme, capace di sintetizzare in poche note Boy George e Stevie Wonder, Michael Jackson e Marvin Gaye. MAKE IT BIG!
(da Rockstar, 1984)