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Everything But The Girl

Eden

di Peppe Videtti

Torna OndaRockstar con una recensione doc degli anni 80, quella che Peppe Videtti scrisse a proposito di "Eden" degli Everything But The Girl, uno dei classici della band britannica guidata dalla splendida voce di Tracey Thorn. Era la stagione del new cool, in piena esplosione, con esponenti come Style Council, Sade e Matt Bianco.

Everything But The Girl
Eden
(Blanco Y Negro, 1984)


Everything But The Girl - EdenIl massimo, per me, sarebbe ascoltare un disco di Tracey Thorn che interpreta a modo suo standard come "Last Night When We Were Young", "Lush Life" e "The Man That Got Away". Oppure torch songs come "I'll Be Around", "I Don't Stand a Ghost of a Chance" e "I Get Along Without You Very Well", allo stesso modo in cui intona con voce indolente "The Paris Match", ospite in "Café Bleu" degli Style Council. E d'altronde anche in questo disco del gruppo di cui fa parte ci sono introduzioni pacate di chitarra e inflessioni blue e jazz che fanno di lei un'erede squisita di quella tradizione di cantanti blue che sembrava essere scomparsa negli anni Settanta.

"Eden" è un disco molto più vario del precedente e le canzoni in cui la formazione tocca il vertice sono quelle in cui tutti, compresi gli ospiti a fiati, concorrono alla realizzazione di un sound suggestivo e ricco di reminiscenze. Ben Watt e Tracey Thorn volano altissimi, quando le loro chitarre e le loro voci s'incontrano tra le note di "Tender Blue" e "The Spice of Life" (niente a che vedere con quella dei Manhattan Transfer).

A questo punto della sua carriera, dopo una serie di esperienze artisticamente così "elevate", Tracey Thorn deve solo scegliersi una strada definitiva. Diventare una nuova Laura Nyro, una cantautrice dalla voce e dall'ispirazione immutabili attraverso gli anni. Oppure incarnare la figura, certo più suggestiva, di una interprete, autrice e band leader alle prese con un repertorio stilisticamente ricco e vario, saccheggiando a piene mani dagli anni Quaranta e Cinquanta, oltre che dalla sua fantasia.
In entrambi i casi lei sarebbe eccellente, perché la sua è una voce di gran classe. I signori del jazz hanno dei dubbi, come hanno dubitato di Carmel? Ascoltino "Fascination".

(Rockstar, 1984)

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