Echo & The Bunnymen

Siberia

2005 (Cooking Vinyl/ Edel)
pop-wave

Ian McCulloch non è quello che si dice un campione di simpatia. Al festival "Frequenze Disturbate", tenutosi a Urbino lo scorso agosto, s'è presentato sul palco addobbato di nero con occhiali da sole rigorosamente in tinta, imprecando contro il tecnico delle luci a causa dei riflettori bianchi che lo investivano a ogni cambio di brano. Poi è uno che nelle interviste non lesina critiche e frecciate ai colleghi sulla falsariga di "sono arrivato prima, sono il migliore e voi non siete nessuno" (per quanto vendiate più dischi di me, aggiungiamo noi). A voler essere benevoli, vien da pensare che siffatto atteggiamento sia per lo più dovuto al relativamente modesto riscontro che i Bunnymen hanno raccolto in rapporto a quanto avrebbero meritato (e sperato), specie se lo rapportiamo a quello di band che sgomitavano per l'agognato posto al sole negli anni 80 (U2, The Cure), di quelle che sono partite da loro intuizioni per raggiungere il grande pubblico (The Smiths), se non addirittura l'incontrastato successo planetario (Coldplay).

McCulloch ha quindi più di un motivo per recriminare, poiché è sin troppo conscio del suo cristallino talento di cantante di razza e di songwriter. "Siberia" è il quarto capitolo d'una reunion avvenuta nel 1997 sotto i luminosi auspici di "Evergreen", disco che emanava una freschezza talvolta sconosciuta a molti gruppi britpop d'ultima generazione, e proseguita con due lavori poco ispirati, se non brutti ("What Are You Going To Do With Your Life?", i cui due maestosi singoli non contribuirono a salvare la baracca, e il manieristico, anonimo, "Flowers"): se la missione era di ritrovare il bandolo della matassa riaffermando una classe indiscussa, ebbene, possiamo considerarla brillantemente compiuta.

Può apparire strano che un gruppo con cinque lustri di carriera alle spalle dimostri ancora di possedere così tanta voglia, col mestiere che finisce col passare in secondo piano rispetto a un intatto entusiasmo nel comporre canzoni, eppure il piccolo miracolo accade. Eh già, il (non troppo) vecchio Ian torna a scrivere dolorose melodie col piglio del debuttante e tira dritto, non perde tempo a specchiarsi, centrando vocalizzi da singolo nobile con "Stormy Weather", classico brano che se il mondo fosse più equo campeggerebbe al numero uno delle classifiche, intasando le onde radio col suo mix d'inclinazioni malinconiche ad alta fischiettabilità e un andamento epico da ultima chiamata per il paradiso, ma anche cimentandosi in inattese immersioni in acque palesemente indie (sentire "Of A Life" per credere).

Certo che con una chitarra come quella di Will Sergeant, che non si ricordava così tirata a lucido da molti anni a questa parte, deve essere stato un giochetto per un marpione come McCulloch sagomare i suoi lineari sentieri melodici, immortalandoli in episodi dal sentore di piccoli classici della pop psichedelia come "Parthenon Drive" o "Make Us Blind": per questo motivo ci pare doveroso dare il giusto risalto a uno dei chitarristi più talentuosi e meno menzionati della new wave, che anche qui affianca la sua firma a quella del frontman in ogni composizione.

Chiaramente non tutto fila liscio, dovremmo altrimenti gridare al capolavoro, e ciò accade quando i Bunnymen indugiano qua e là nei ritornelli finendo col compiacersene, reiterandoli ad libitum in coda a canzoni altrimenti inappuntabili, o addirittura tentano d'infilare due refrain in un solo pezzo: che perla luminosa sarebbe, ad esempio, "All Because Of You Days" se non ostentasse cotanta opulenza? Tutto considerato, ci troviamo di fronte a peccati veniali, e alla fine ci ricorderemo per lo più i vigorosi fraseggi rock di "Scissors In The Sand", le tinte sentimental lisergiche di "Siberia", le dense struggevolezze di ballate quali "What If We Are?" e "In The Margins", ma più in generale percepiremo chiaro il sentore d'aver fra le mani un album più che buono.

26/10/2009

Tracklist

  1. Stormy Weather
  2. All Because Of You Days
  3. Parthenon Drive
  4. In The Margins
  5. Of A Life
  6. Make Us Blind
  7. Everything Kills You
  8. Siberia
  9. Sideways Eight
  10. Scissors In The Sand
  11. What If We Are

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