Stromba

Tales From The Sitting Room

2005 (FatCat)
avant-funk, electro
6.5

Stromba è fondamentalmente l'unione artistica di due produttori britannici, quali Tom Tyler e James Dyer.
Si comincia già nel '98, come duo amatoriale a sperimentare con il campionatore, e nel '99 esce il primo frutto del sodalizio ("The Pinch Ep", Fat Cat). Nel frattempo si aggiungono diversi strumentisti funk-jazz, mentre il duo si diletta con produzioni e remix.
Verso metà del 2002 la rosa del collettivo prende forma stabile: James McKechan (chitarra e basso), James Nye (sax), Teowa Young (violino), Nicol Thompson (trombone), Duncan Mackay (tromba, organo hammond), Max Brennan (batteria, double bass, tabla) e Adrian Terry Meehan (batteria, percussioni).
Nascono pure le prime composizioni; una di queste, "Giddy Up", finirà alla fine del 2004 su 12".
Approntato l'assaggio della loro mistura strumentale di avant-dub, funk tribale, fusion electro-psicotica e dilatazioni metafisiche, i nostri danno alle stampe il loro esordio su lunga distanza.

"Camel Spit", l'ouverture di questo loro primo Lp, parte con un richiamo di sax a evocare una sorta di Mahler smaliziato, quasi subito attorniato dagli sfregamenti atonali degli strumenti come al risveglio primordiale, fino ad attaccare una rumba midtempo contrappuntata dai sinistri accenti dell'hammond.
La stessa "Giddy Up" inizia stordente (con manipolazioni di studio quasi Disco Inferno), per poi lanciarsi in una hyperballad funky-disco, dai risvolti tribaleggianti e Davis-iani (circa "Big Fun" via "On The Corner"), con cori di ottoni sfrenati.
L'intermezzo dilatato sfodera sonorità sia digitali che arcaiche, sia materiche che celestiali, sia legandosi all'introduzione che portando verso contrasti efficaci di timbri in sospensione.
La componente dub affiora dirompente in brani come "Swings And Roundabouts", dove le percussioni decorative fanno da sfondo all'intervento della tromba, a portare il tutto nuovamente dalle parti del Miles Davis elettrico post-Bitches Brew.
Oppure in "Septic Skank", dove i suoni iridescenti preludono a una linea di basso à-la primi Massive Attack, e dove una chitarra noir produce effetti stranianti da far invidia a King Tubby.
"Tickle Me Dub", con ottoni roots-flavor, è invece maggiormente convenzionale.

Non mancano i brani dove si fanno largo le capacità dei due produttori di sformare e rielaborare le sonorità.
"Perculator" è un brano incalzante, quasi un jive rallentato, dove gli artifici sonori si fanno sia astratti che ritmici, mentre una chitarra lounge mantiene l'alchimia di coniugare bolero a kraut-rock.
"Blue Skin", uno degli episodi più riusciti, accorpa effetti allucinogeni a note tenute oscillanti di organo per dar vita a un ampio spettro sonoro di soundscape (a ricordare i coevi Nudge), mentre la chitarra si occupa di alzare la tensione secondo progressioni di suono atmosferico.
"Invisibile Stink" fa riferimento alla Cinematic Orchestra più scura e quasi industrial-dance, con nuove percussioni tribali e un basso che accelera il ritmo paludoso del concertino.
"Feed Her Procedure" è un dub asfittico e pulsante che richiama vagamente tanto il trip-cool di Tied & Tickled Trio quanto il dadaismo degli Head e il funk astratto dei Liquid Liquid, articolandosi con cellule di chitarra scomposte e ricomposte di continuo.
"Jewell", la piccola elegia di chiusa, è nuovamente straniante, con la sola chitarra acustica di McKechan che si attornia di effetti sonori come a rievocazione dei fantasmi del passato, a dichiarare una malinconia insanabile.
L'impianto ricorderebbe la chiusa di "School Of The Flower" ("Lisboa", cfr.), il coevo disco di Six Organs Of Admittance, se non fosse per l'intervento del violino di Young a intersecarsi con le evanescenti venature di questo breve numero.

Buon esempio di raccolta di groove che non si prendono troppo sul serio, e con un'enfasi dancefloor dosata al punto giusto.
Ha un'indubbia qualità: far luce su un aspetto troppo spesso scansato, e a torto, quale la messa a punto dell'arredamento sonoro, ovvero il cangiantismo degli scenari acustici, riuscendo quasi a rovesciare gli equilibri gerarchici dell'arrangiamento.
A parte qualche freddura di troppo, le operazioni sul missaggio sono di una finezza sorprendente, e in grado di evitare l'anonimato del sottofondo estetizzante.
Il titolo dice tutto: l'album è stato registrato nel soggiorno domestico di Tyler.
Stromba è il nome di una marca di anabolizzanti tra i più potenti in commercio.

Tracklist

  1. Camel Spit
  2. Septic Skank
  3. Manphibian
  4. Blue Skin
  5. Feed Her Procedure
  6. Perculator
  7. Invisible Stink
  8. Giddy Up
  9. Swings And Roundabouts
  10. Tickle Me Dub
  11. Swamp Donkey
  12. Jewell

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