Il nome degli Hopewell è legato a doppio filo a quello dei Mercury Rev. I fratelli Jason e Justic Russo si fecero le ossa proprio durante il tour del fondamentale “Deserter's Songs”. Appena qualche anno prima avevano esordito con 7” su Burnt Hair diviso con Windy & Carl. La collaborazione con i Mercury Rev lanciò l’Ep degli Hopewell “The Curved Glass” in cima alle classifiche di gradimento della leggendaria radio di Seattle KEXP e il gruppo sui palchi dei festival di Reading e Leeds. Poi venne il disco solista di Grasshopper “The Orbit Of Eternal Grace” e il più recente “All Is Dream”, entrambi con i fratelli Russo nella guestlist.
Di pari passo con l’addolcimento della musica dei Mercury Rev anche quella degli Hopewell ha smussato gli angoli. E oggi il recente “Beautiful Targets” suona molto più pop delle prove precedenti. La vena melodica di Jason ha preso a inseguire le armonie dei Beatles e dei Big Star. Non proprio la cosa più semplice per uno cresciuto a Brooklyn. D’altro canto, se il modello è il romanticismo un po’ melenso degli ultimi Mercury Rev, allora tutto è possibile. E gli Hopewell dimostrano di cavarsela con grande professionalità: sia nelle ballate strappacuore (“Tree”) che nei brani più veloci (“All Angels Road”). In entrambi i casi alla ricerca del ritornello killer (che però non arriva mai). Per chi si aspettava il disco della consacrazione l’appuntamento è rimandato.
31/10/2007