Sam Kills Two

Sam Kills Two

2009 (Rocket Girl)
alt-pop

Tre anni e finalmente l’esordio dei Sam Kills Two vede la luce, grazie all’etichetta Rocket Girl e con la prestigiosa produzione di Nigel Clark ex-leader dei Dodgy.
Dieci brani di cui tre recuperati da un Ep ignorato dai media, un album che butta un ponte immaginario tra il britpop e il folk americano, nulla di nuovo ma gradevole e ben realizzato.

Molti paragoni illustri sono stati esibiti dalla critica, sono stati citati American Music Club, Red House Painters, Elliott Smith, paragoni forzati e giustificati solo dall’amore del gruppo per atmosfere delicate e malinconiche e per il cantautorato a stelle e strisce.
Il leader Fred Bjorkvall deve il suo stile vocale e il suo sound alla sua terra d’origine, ovvero la Scandinavia: autunnale e poco invadente, la musica dei Sam Kills Two è si devota alla musica americana, ma ostenta un’atmosfera pastorale tipica dei paesi nordici.

Ho un ricordo che mi cattura ascoltando l’esordio dei Sam Kills Two, ed è l’album d’esordio dei Lilac Time di Stephen Duffy, lo stesso gusto per break strumentali acustici in “Flatland” e “Instrumental No 2” con somiglianze timbriche e armoniche, lo stesso incidere malinconico mai cupo (cosa che li differenzia dai Red House Painters e dagli AMC succitati) per un disco garbato e solare.
Non mancano frammenti di jazz acustico, tipici dei gruppi nordici, e briciole di poesia alla Nick Drake in ”Electric Shock”, una delle melodie più memorabili dell’album, mentre in “Lay Low” il violoncello duetta con la voce flebile di Fred su accenni di romanza.

Tra i suoni apparentemente più vigorosi di “Passenger List” e le raffinate soluzioni armoniche di “Polar Winter” e “Your Whisper”, l’album scorre con pochi passi falsi, ma anche senza emozioni. Le soluzioni ritmiche a volte sembrano ingenue e forzate, le armonie sono gradevolmente prevedibili, sebbene il talento del gruppo sia evidente.
L’atmosfera naif del disco rende gradevoli anche i colori fuori tono, le emozioni appena accennate, le interpretazioni mai sopra le righe, ma il gruppo raggiunge la perfetta alchimia tra melodia e spontaneità solo in due episodi: il primo, “Floating”, si distende su pregevoli accordi di chitarra acustica con leggiadria e fanciullesca incoscienza, l'altro, “No 6”, al contrario mostra un vigore altrove traballante, che si libera in un refrain accattivante. Entrambi forse giustificheranno i cinquanta minuti che dedicherete all’ascolto dell’esordio dei Sam Kills Two, sperando che l'originalità e la tenacia bussi alla loro porta.

22/03/2009

Tracklist

1. Flatland
2. 2020
3. Passenger List
4. Lay Low
5. No 6
6. Instrumental No 2
7. Your Whisper
8. Floating 3
9. Electric Shock
10. Polar White

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